25 aprile della vergogna. Da chi si siano liberati i venti-trentenni scesi nelle piazze ieri, alla faccia dei divieti, non è dato sapere. Altrettanto si può dire per i bambini immortalati nella piazza del Pigneto a Roma, che sicuramente avranno gradito l’ora d’aria, ma ignari del motivo per il quale i genitori abbiano voluto scientemente trasgredire gli ordini di un Governo allo sbando che ha tollerato la disobbedienza una parte irrisoria della popolazione dai divieti imposti da ormai due mesi. L’idiozia dilaga e coinvolge, fortunatamente, solo alcune sparute frange che, giusto per dare un tono alla “festa” della presunta liberazione, si è anche scontrata con le forze dell’ordine a Milano. Un gesto che ha sicuramente rinfrancato l’Anpi.
Eppure, in tutto ciò, un messaggio appare chiaro. La liberatoria per l’uscita illimitata non è quella che noi, cittadini “normali”, dobbiamo possedere ogni giorno per assaporare un’ora d’aria o fare fronte a spese quotidiane di accaparramento di beni di primo consumo. No, il lasciapassare è un fazzoletto rosso al collo che garantisce impunità e l’immunità da ogni sanzione. E in questo, ci dispiace sottolinearlo, sono colpevoli Prefetti, Questori e funzionari di polizia, ormai ridotti a meri esecutori di ordini che andrebbero disattesi in considerazione dell’illiceità degli stessi. Mentre i cittadini normali hanno trascorso la giornata chiusi in casa rispettando le regole e, per chi lo ha ritenuto opportuno, festeggiato il 25 aprile cantando dai balconi. Ma loro no….loro non potevano “festeggiare” da casa.
Ma tant’è, le mascherine sono comunque servite a coprire i volti dei “rivoltosi” e dei “partigiani” dell’ultim’ora, pur essendo ormai storicamente comprovato che questi ebbero una parte irrisoria nella cosiddetta liberazione, “correndo in aiuto del vincitore” – cfr. Gen. Montgomery, e godettero di pensioni di guerra ottenute con un semplice cambio di colore, qualcuno insiste nel ripresentare una parte politica sconfitta non dagli eserciti di tutto il mondo ma, semplicemente, dalla storia. E questo al netto degli errori tragici del regime fascista, dalle leggi razziali ad un’alleanza scriteriata e ad una guerra condotta in modo disastroso, che furono le reali motivazioni del fallimento di un’idea politica che, se portata avanti in maniera più ponderata, forse avrebbe potuto portare del bene al Paese. Ma, in ogni caso, ad oggi, potremmo forse guardare avanti?