I carabinieri ancora esposti al rischio contagio covid-19. Non si fermano, infatti, le richieste di tutela del personale da parte del Cocer al Comando generale. La rappresentanza militare, già nei giorni scorsi aveva denunciato l’uso di mimetica e mascherine solo per i militari che lavorano nei comuni più colpiti dal virus. Adesso, il Cocer carabinieri torna all’attacco sul problema dell’abbagliamento che pare non sia stato risolto.
“Il Comando Generale ha stabilito che non tutti i Carabinieri sono uguali davanti alle emergenze sanitarie ed ha stabilito che solo alcune realtà del nord possono indossare determinati indumenti, facili da lavare (tute operative, maglioncini) – si legge nella nota del Cocer – mentre altre realtà, sempre del nord e della restante penisola, devono continuare ad indossare l’uniforme ordinaria con giacca e cravatta che poco si presta in questa emergenza sanitaria e di ordine pubblico, rendendo il Carabiniere un potenziale portatore sano di contagio”.
“Mai discriminazione fu così eclatante – sottolinea ancora il Cocer – anche nella considerazione che l’Italia è in emergenza sanitaria al punto che il Governo ha ordinato che tutta la Penisola è considerata zona rossa. A questo aggiungiamo l’indolenza di alcuni Comandanti che preferiscono il futile all’utile rendendo inutile ogni iniziativa intrapresa a favore del personale. L’Arma dei Carabinieri si è sempre distinta per la vicinanza al personale e per la saggezza delle decisioni e mai come ora non si può permettere decisioni parziali e disattese”. Quindi, la rappresentanza militare si rivolge ancora una volta al Comandante Generale che “deve prendere atto di questa triste realtà e deve immediatamente disporre erga omnes le stesse disposizioni oggi adottate solo per alcuni”.
Secondo quanto diffuso dal Cocer carabinieri, il Comando generale dell’Arma avrebbe previsto: “Nel quadro delle misure di igiene già adottate al fine di ridurre l’esposizione ai rischi connessi con l’emergenza epidemiologica covid-19 sono state intraprese ulteriori iniziative per ridurre gli oneri e rendere più agevole il periodico lavaggio delle uniformi indossate dal personale nel corso dei servizi esterni”.
Il Cocer carabinieri, però, questa volta si spinge oltre e ha manifestato l’intenzione di inviare le loro preoccupazioni per il personale dell’Arma anche al “Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro della Difesa ai presidenti Commissione Difesa di Camera e Senato”.