Il coronavirus non ferma i criminali del web. Da giorni la polizia postale segnala truffe online e malware che hanno come tema appunto covid-19. È opportuno, dunque, prestare la massima attenzione.
Due malware diffusi via e-mail
Il Compartimento della Polizia postale e delle comunicazioni del Piemonte e Val d’Aosta, ha emesso un alert in relazione a nuove minacce informatiche che utilizzano la tematica del Covid-19 o Coronavirus. In particolare sono stati segnalato due malware diffusi via e-mail attraverso campagne massive di spam che potrebbero interessare il comune cittadino ma anche i portali istituzionali. Il primo malware assume la forma di un file denominato CoronaVirusSafetyMeasures pdf trasmesso in allegato alle e-mail spam. L’estensione del file è soltanto in apparenza .pdf, ma trattasi in realtà di un file eseguibile .exe che avvia il download di contenuti spazzatura. Il secondo malware assume la forma di un file con allegato .doc in cui vengono esposte alcune precauzioni per evitare il contagio da Coronavirus da parte di tale dottoressa Penelope Marchetti dell’Organizzazione mondiale della sanità. Al fine di contenere la minaccia, la Polizia postale raccomanda cautela nell’apertura di file allegati a e-mail, soprattutto quelli con estensione .word e .pdf, provenienti da mittenti non conosciuti all’utente.
Truffe e fake news
Ma non solo. Sul sito della polizia postale è possibile informarsi su tutte le fake news e le truffe che circolano in questi giorni in rete, molte delle quali viaggiano su sistemi di messaggistica istantanea come Whatsapp. Tra queste, quella secondo cui il ministero dell’Interno avrebbe diffuso una delibera del Dipartimento della Protezione Civile in cui dal 15 marzo verrà dichiarato il biocontenimento BSL-4. Una misura estremamente stringente dei protocolli per il contenimento del coronavirus.
E’ una truffa anche quella che riguarda la raccolta fondi per l’ospedale San Raffaele di Milano che ha denunciato alla polizia postale “una falsa raccolta di fondi, a favore della stessa struttura, finalizzata all’acquisto di materiale destinato alla terapia intensiva, riportando un falso Iban”.
L’invito della polizia postale è quello di evitare di “condividere queste notizie totalmente false.
Le uniche informazioni attendibili le trovate sui portali delle Istituzioni”.