Alla vigilia del Ramadan, Londra si sveglia musulmana. Dopo l’elezione del sindaco Sadiq Khan, arriva anche la propaganda dell’Islam travestita da campagna pubblicitaria. Per due mesi, a partire dal 23 maggio, sul famoso autobus rosso della città saranno visualizzate le parole “Subhan Allah”, “Gloria ad Allah”. Una campagna lanciata dalla filiale londinese dell’associazione Islamic Relief, la più grande Ong islamica del Regno Unito, con sedi anche in Italia, che raccoglie fondi per aiutare in particolare le vittime della guerra in Siria. L’impatto visivo è forte. E non solo quello. The Indipendent, Le Figaro, Le Monde, sono alcuni tra i quotidiani europei che già hanno pubblicato la notizia. E l’ambiente si è surriscaldato.
Imran Madden, il direttore di Islamic Relief in Gran Bretagna, ha spiegato a The Independent che “questa campagna punta a cambiare il clima attorno agli aiuti internazionali della comunità musulmana in questo paese”. Il riferimento è alla zakat (elemosina), uno dei cinque pilastri dell’Islam che ogni musulmano devoto ha l’obbligo di rispettare cedendo parte dei suoi averi (in misura proporzionale alle possibilità di ognuno), per destinarli ai fratelli bisognosi.
Dall’altra parte, Andrea Williams , la direttrice dell’associazione Christian Concern, è passato al contrattacco dichiarando che “se permettiamo questa pubblicità dell’Islam, dobbiamo dare ai cristiani più libertà di esprimersi”.
Il clima a Londra è cambiato. Lo testimonia l’avvento del nuovo sindaco laburista, il musulmano di origine pakistana, sul quale esistono ancora dubbi. L’ombra dell’estremismo, infatti, è calata anche sull’avvocato londinese, accusato di avere rapporti con il mondo saudita. Sadiq Khan, il presunto volto nuovo della grande e multietnica capitale europea, è adesso a capo dei circa tre milioni di musulmani che vivono nella City. Una componente importante, che si mescola ai sudditi di Sua Maestà nel mirino dei terroristi già dal 2005, quando la città fu colpita da un terribile attentato proprio in danno del trasporto pubblico.
Anche il padre di Sadiq Khan aveva a che fare con gli autobus. Era un autista. Spigolature, forse. Ma osservatori accorti e analisti, già da tempo parlano dell’islamizzazione dal basso (attraverso l’immigrazione incontrollata) e di quella dall’alto (con la conquista dei posti di comando da parte dei musulmani). Anche queste, forse, sono spigolature frutto degli studi sull’Europa che cambia il suo volto. Gli eventi, però, portano verso questa strada. Quella di un Occidente che sta mutando usi e costumi in nome di un diverso credo religioso.
Tuttavia, non è Dio quello che dal 23 maggio vedremo sugli autobus di Londra. Sarà invece la prova che anche i rigidi protocolli di corte, che la Regina Elisabetta ha dovuto rivedere da tempo, sono il ricordo di una storia che passa. Il mese sacro per i musulmani inizierà il 6 giugno, e sarà il banco di prova per quell’integrazione che spesso è solo nelle parole. Per il momento sospendiamo il giudizio, sperando di non dover scoprire, un giorno, che l’accesso agli autobus londinesi è riservato alle donne che portano il velo.