Ricordate il video che sta girando di nuovo su internet, quando Maria Latella ospita l’allora presidente della Anm, Luca Palamara, quello finito nella bufera del Csm e di cui non si sa più nulla, forse ingenuamente credendo di poter gestire ben altro Presidente, Francesco Cossiga, pagò la sua imprudenza … rimanendo travolta dall’imbarazzo a fronte di quel che disse? Per chi non lo ha conosciuto, è stato uno dei Presidenti della Repubblica più amato … e allo stesso tempo … più odiato di sempre. Esponente ortodosso dell’apparato, cessata la carica, improvvisamente iniziò a parlare con un linguaggio diverso, diretto, creando fortissimo allarme negli apparati di potere. Il linguaggio che aveva preso a usare era pericoloso, ma la reazione doveva esser calibrata … pena il rischio di sentirgliene raccontare di ben altre, e si cercò così di darne un’immagine … più da compatire che da contrastare.
Immediatamente i sempre pronti modellatori dell’informazione, veri e propri killer della verità, lo ribattezzarono “il picconatore”, dipingendolo come un originale che … sì, era stato un grande presidente, ma a cui, un po’ per l’età, un po’ per le condizioni mentali, non doveva darsi più troppo credito.
Il Presidente emerito però, non solo non era affatto preda di accessi di Alzheimer o di pura follia, ma un uomo dall’altissimo senso dello Stato, che preoccupato dallo scempio che stava vedendo profilarsi attraverso la silenziosa occupazione delle Istituzioni, aveva deciso di intervenire. Sconcerto e timori dilagarono per i suoi altolà, originali e sibillini, ai più incomprensibili, e certo non per i destinatari, e cioè a quelli che stavano occupando i gangli vitali dell’Ordinamento. Era un pericolo vero e reale che metteva a repentaglio la democrazia, attraverso l’invasione di un potere in un altro.
Andatevelo a rivedere quel video, magari scorrendo prima le cronache dell’epoca, così avrete modo di rileggere quell’episodio, che potrebbe pure apparire di colore, in una chiave un po’ diversa, ma soprattutto ascoltate con attenzione le parole di Cossiga, e vedrete quale fu il vero messaggio che stava lanciando. Non stava affatto trucidando, figurativamente, come potrà aver pensato qualcuno fermandosi alle apparenze, il povero Palamara, utilizzato solo come mero strumento di trasmissione, ma i veri destinatari del messaggio, che capirono perfettamente di dover almeno rallentare. Cossiga, con quel linguaggio, aveva avvertito chi sapeva lui, che per quella via ci sarebbero state conseguenze … e che le avrebbe provocate proprio lui … scoperchiando qualche pentola …A buon intenditor …
E infatti, per un bel po’ non accadde più nulla e gli italiani poterono dormire sonni tranquilli … senza neppure rendersi conto della straordinaria tempesta che aveva aleggiato sulle loro teste e che sono però convinto sarebbe stata salutare, quale ultima possibilità di scongiurare quel che è invece poi accaduto.
Ci vedeva lungo il (da me almeno … mai troppo rimpianto) Presidente … Ad avercene oggi di uomini di quella tempra …Conservo gelosamente da anni quel video tra quelli a cui tengo di più, come una lezione di vita, e di alta, anzi altissima politica. Quell’intervento, che suscitò tanta ilarità nei disattenti … e tanto imbarazzo alla povera Latella, che non sapeva più come uscir fuori dalla situazione fattasi per lei scabrosa, e che però aveva lei stessa creato, è uno dei più limpidi esempi di comunicazione trasversale che meriterebbe di divenire materia di studi universitari.
Veniamo però al video, così ci capiamo meglio su quel che voglio dire oggi. Cossiga: “A questo tuo dibattito partecipa un magistrato che .. o non capisce nulla di diritto .. o è molto spiritoso … la faccia da intelligente non ce l’ha assolutamente”.
Latella: “Quale è la motivazione di un suo giudizio così severo?”
Cossiga: “Dalla faccia .. Io ho fatto politica per cinquant’anni e vuoi che non riconosca uno dalla faccia?”.
Bene, vi chiederete vabbè, ma che c’entra … Che c’entra???? E adesso ve lo spiego io che c’entra!
Anche se mi ero ripromesso di non scrivere un solo rigo sul cosiddetto “movimento spontaneo” di cui neppure indico il nome, tale è la puzza di fasullo e l’istintiva ripulsa che mi suscita solo sentirlo nominare, le bestialità che sto ascoltando mi hanno indotto a recedere dall’impegno, che poi alla fine avevo preso solo con me stesso, per cui non è un problema, e … due paroline voglio dirle. Non voglio fare chissà che rivelazione … solo rivolgere un invito a chi leggerà.
Ripensando alla risposta di Cossiga alla Latella … l’avete osservata bene la faccia di quel tale con l’espressione gioconda, quello che, all’età sua, gira come fosse un sedicenne, col cerchietto in testa e l’occhio perso nel vuoto, e che, l’ha detto lui, di lavoro fa … l’istruttore di fresbee, osannato da quasi tutti i conduttori televisivi e da molti personaggi politici, anche se per qualità che nessuno riesce a far percepire?
Ecco, guardatelo … e domandatevelo da soli se davvero quel tale può essere il “creatore” di questo asseritamente “spontaneo” movimento … di giovani, che sta suscitando tante emozioni in quelli che si commuovono part time. E già che ci siete, guardate bene anche i video in cui il banco (si dice così dei pesci vero?) si riunisce nelle piazze … e osservate i “tanti giovani” (come dicono i loro fan), seminascosti nella marea di capelli grigi, per quelli che ce li hanno ancora, e pancette prominenti che, immaginandoli con qualche decennio di meno, sembrano una sorta di residuati nostalgici del ‘68 … tipo quelli che portavano l’eskimo.
Conclusione?
Una sola: ma l’avete guardato in faccia quel tale Mattia Santori?