“Il Copasir ha il compito di garantire che le azioni intraprese nell’ambito del sistema di informazione per la sicurezza siano in linea con il costrutto costituzionale. Ritengo quindi che tutti i membri offriranno un importante contributo di pensiero al Governo nel delineare il perimetro giuridico in cui il Paese dovrà rendere sempre più sicuri i propri confini cibernetici”. Ne è convinto il deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Difesa alla Camera, Luigi Iovino che, parlando con Ofcs.report, ha commentato l’emendamento al decreto milleproroghe, da lui proposto e approvato in commissione, che prevede il coinvolgimento anche del Copasir, oltre a quello già previsto delle commissioni parlamentari competenti in materia, all’interno della legge sul perimetro di sicurezza cibernetica.
L’obiettivo è quello di raccogliere il parere del Comitato parlamentare, che vigila sulle attività dei servizi segreti, anche sui decreti che riguardano la cybersecurity del nostro Paese. Nel dl cybersecurity, infatti, non era previsto il parere del Copasir sui decreti che permettono la realizzazione della strategia di sicurezza cibernetica in Italia. Con questo emendamento, dunque, si punta a coinvolgere il Comitato soprattutto nell’individuazione degli enti e degli operatori pubblici e privati che sono attori di questo processo, ma anche di quelli che forniscono beni e servizi informatici in questo campo.
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Luigi Iovino deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Difesa alla Camera
L’intervento del Copasir si è reso necessario visto l’impatto che la sicurezza informatica può avere sui nostri asset strategici e non solo?
“Il Copasir rappresenta il Parlamento e le prerogative dei senatori e dei deputati che ne fanno parte sono la garanzia che vengano rispettati i pesi ed i contrappesi pensati ed attivati prima attraverso la Costituzione dai nostri padri costituenti, e poi dalle riforme che hanno reso il comparto Intelligence adeguato alle moderne sfide globali”.
In tema di 5G e tecnologia cinese, di recente il Copasir ha espresso preoccupazioni circa l’ingresso proprio delle aziende cinesi nelle attività di installazione, configurazione e mantenimento delle infrastrutture delle reti 5G. L’emendamento che determina l’ingresso del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica in questo campo serve anche a ridurre i rischi?
“Allargare il tavolo del ragionamento sulla costruzione delle modalità con cui affrontare gli effetti dell’innovazione tecnologica è un valore aggiunto sempre e comunque. In particolar modo, nel caso del 5G, considerate le ricadute che avrà nella gestione delle reti e delle infrastrutture critiche. Con la creazione del perimetro cibernetico è stato fatto il primo importante passo avanti, ora dobbiamo accelerare la costruzione e il rafforzamento dei singoli poli che si occuperanno di certificazione, monitoraggio e difesa”.