Violata a Mosca la sede dei servizi segreti (Fsb), il servizio segreto erede del Kgb sovietico. Nel pomeriggio di ieri un uomo munito di Kalashnikov ha raggiunto l’ingresso del palazzo al numero 12 di via Bolshaya Lubjanka iniziando a colpire gli agenti addetti alla sicurezza degli uffici. Alla risposta degli uomini dell’Fsb, l’attentatore è fuggito barricandosi nell’androne di un palazzo vicino ed ha continuato a sparare raffiche all’indirizzo dei passanti.
Sul posto sono giunte le forze di sicurezza della Polizia russa che hanno immediatamente circondato l’intera zona e ingaggiato un serrato conflitto a fuoco con l’uomo, neutralizzandolo dopo alcuni minuti. Sul terreno sono rimasti uccisi, oltre all’attentatore, una guardia della sicurezza del Fsb e un agente della polizia stradale, mentre risultano feriti altri quattro agenti del Servizio di sicurezza federale russo ed un civile.
L’attacco in pieno centro a Mosca
L’attacco è avvenuto nel centro della capitale russa in un’area affollata per lo shopping natalizio, in concomitanza con la conferenza stampa di fine anno del presidente Vladimir Putin e delle celebrazioni per la giornata dedicata alle Forze di sicurezza. Le forze di sicurezza russe hanno classificato l’attacco come un “atto di terrorismo”, mentre è stata smentita la versione iniziale fornita alle agenzie di stampa internazionali secondo la quale a colpire la sede del Fsb sarebbero stati tre uomini armati di Ak47. Tutta l’area, che comprende a poca distanza dal Fsb anche la sede del Cremlino, è stata chiusa al traffico e numerosi agenti delle forze speciali hanno circondato la zona. Durante il rastrellamento dell’itinerario percorso dall’attentatore, la cui identità e ancora ignota, è stato rinvenuto uno zaino contenente alcune granate.