Si è svolta oggi a Palermo, presso la prestigiosa Villa Tasca, la II^ edizione della conferenza “Noi, il Mediterraneo”, che ha avuto ad oggetto le prospettive future del sistema portuale siciliano per la costruzione delle infrastrutture logistiche e portuali e lo sviluppo dell’economia reale. Per Palermo, e per gli altri scali marittimi che fanno parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, è un’occasione imperdibile per uscire allo scoperto e candidarsi a trainare la ripresa di un intero territorio.
La conferenza, moderata dai giornalisti Nicola Porro e Luca Telese, è stata fortemente voluta dall’Autorità di Sistema per presentare le tante attività cantieristiche funzionali ad un rilancio del sistema logistico e portuale siciliano, con un focus sui lavori sbloccati ed anche sulle nuove opere già realizzate oltre a quelle avviate. Occasione altresì propizia per presentare alla stampa un importante e strategico accordo commerciale per il rilancio del mercato delle crociere e di una nuova forma di governance portuale che rendono la Sicilia pronta per la nuova sfida della moderna industria portuale.
Intervenuta ai lavori anche il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, con un suo contributo video in cui ha reso nota l’accelerazione del Governo sugli investimenti nella portualità attraverso le misure incentivanti “marebonus” e “ferrobonus” e la convinta scelta dell’esecutiva di spingere sull’innovazione dell’organizzazione dei porti e sulla loro riconversione funzionale all’ecosostenibilità. A tal proposito, ha precisato il Ministro, è stato siglata con Enel una intesa per avviare nel porto di Trapani la sperimentazione del progetto “porti verdi”, una vasta operazione preordinata alla riconversione dei porti anche con l’installazione di colonnine di ricarica elettrica. Obiettivo strategico, in generale, è quello di rilanciare il sistema portuale italiano e, in particolare, quello di Palermo e della Sicilia, invero ritenuto hub strategico rispetto al grande piano di crescita del traffico di merci e passeggeri nel mediterraneo.
I lavori sono proseguiti con l’intervento del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha ribadito il ruolo strategico della città di Palermo, come sinergico volano di sviluppo del sistema portuale, attraverso la sua capacità di attrarre investimenti perché nel tempo ha acquisito la connotazione di città “exiting, safe, not-expensive” e, per questo, si presenta nel mediterraneo come una “città mediorientale” in Europa. In tale scenario, Palermo è stata capace di attrarre progressivamente investimenti sempre maggiori da parte di cordate imprenditoriali che hanno consentito una grossa riqualificazione di asset di rilevante importanza storica ed artistica, piuttosto che prestigiosi asset turistico-alberghieri. Il Mediterraneo, ha dichiarato il Sindaco, è un continente di acqua ed è una dimensione identitaria che, grazie al raddoppio del canale di Suez e, all’enorme sacrificio (purtroppo, soprattutto in termini di vite umane) dei migranti, è tornato centrale per la straordinaria mobilità che può sprigionare al servizio della portualità.
La “blu economy è in forte crescita ed è importante divulgare la cultura marittima”, ha dichiarato l’Ammiraglio Roberto Isidori, Direttore marittimo della Sicilia occidentale e Comandante della Capitaneria di Porto di Palermo, che ha evidenziato anche l’importanza di fare sistema per sviluppare sinergie e far crescere l’organizzazione della portualità e di conseguenza il PIL nazionale.
Significativo l’intervento del presidente dell’Autorità di Sistema, Pasqualino Monti, che ha fatto una sintesi di tutte le attività messe in campo per il rilancio dell’industria del porto, attraverso l’individuazione degli obiettivi futuri, la regolazione del mercato, la costruzione delle infrastrutture e la collocazione sul mercato dei servizi logistici a portuali. L’idea è quella di riqualificare tutto il sistema portuale (comprese le borgate marinare) per intercettare il traffico marittimo mercantile e crocieristico che, nel suo complesso (indotto compreso) contribuisce al 3% del PIL nazionale.
Palermo, può e deve diventare come il porto di Barcellona per la sua funzionalità al traffico crocieristico e la tendenziale potenzialità di contribuire alla crescita dell’economia reale.
Anche la cantieristica sarà sempre più strategica perché creare il naviglio costituisce il logico presupposto per la crescita dell’economia reale.
Anche il presidente di Confindustria, in linea con il presidente Monti, ha enfatizzato l’importanza della mobilità e delle infrastrutture per attrarre ed accogliere, concentrandosi sulla centralità della questione industriale e soprattutto sulla capacità di spostarsi dal tema geo-politico a quello geo-economico, come fattore di sviluppo dell’economia nazionale in un settore, quale quello della portualità, altamente strategico per il sistema-paese.
E’ stato poi dato spazio alla presentazione alla stampa della concessione per la gestione dei terminal crocieristici nei porti dell’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale alla joint venture MSC-Costa. Si tratta di una svolta che garantirà lo sviluppo del turismo crocieristico nei nostri porti con numeri impensabili solo qualche mese fa, una ricaduta occupazionale e un servizio di livello internazionale, ha dichiarato il Presidente dell’Authority Monti, auspicando a breve che anche Royal Caribbean possa iniziare, a scalare i porti siciliani con le sue navi di maggiore stazza.
Questo si aggiunge a quanto già dichiarato da Costa Crociere per l’aumento degli approdi in Sicilia, e Palermo in particolare, per il 2020 e 20121, come del resto anche Msc che sarà presente a Palermo con la Grandiosa e la Sea View, contribuendo ad un significativo aumento del traffico crocieristico verso il porto di Palermo.
Di conseguenza la realizzazione da parte dell’Autorità di sistema portuale del “dolphin” al molo Vittorio Veneto dei dragaggi e dei terminal si sono rivelati un importante investimento infrastrutturale che ha attratto l’interesse armatoriale crocieristico ed infatti, la scelta di Palermo anche come “home port” lo conferma.