L’Italia, quest’anno, è stata la principale Nazione partner della Conferenza Annuale di Berlino sulla sicurezza – uno degli eventi internazionali più importanti nel settore della Difesa europea – giunta alla sua 18esima edizione. Alla Berlin Security Conference, che si è svolta dal 26 al 27 novembre scorsi, hanno partecipato oltre alle maggiori Autorità politiche e militari europee, imprenditori, “leader commerciali” internazionali e circa mille esperti provenienti da tutto il mondo che, per due giorni si sono confrontati su temi cruciali e strategici, e lo hanno fatto in un momento delicato per la sicurezza dell’Europa e di frizione tra gli alleati europei. La BSC – organizzata dalla rivista tedesca “Spiegel”, vanta da sempre una certa indipendenza essendo un evento non finanziato dai bilanci pubblici ed è il luogo dove i vertici della politica, delle forze armate e dell’industria europea possono confrontarsi e stabilire linee comuni di difesa e sicurezza e modelli di collaborazione, in un Forum considerato neutrale.
E’ tuttavia evidente la particolare importanza di questa edizione che si è tenuta in un momento speciale in cui coincidono l’insediamento della Nuova Commissione Europea, lo svolgimento del “Summit NATO” di Londra (4 Dicembre scorso) e, sullo sfondo, le polemiche scatenate dalle critiche del Presidente Macron all’Alleanza Atlantica.
Facciamo un passo indietro per contestualizzare: nell’intervista concessa dal Presidente al settimanale “The Economist”, tutto il mondo ha potuto leggere le sue bordate anti NATO – definita in uno stato di “morte cerebrale” – e le sua idea di una Difesa Comune Europea “post –NATO” svincolata dalla leadership americana. Il Presidente Francese, insomma, ha spinto l’acceleratore sulla sovranità militare europea ed ha esortato l’Ue a “pensarsi” come vera e più autonoma potenza geopolitica. Le parole di Macron hanno acceso il dibattitto europeo e scatenato molte polemiche e, prima fra tutte, è arrivata la reazione della Germania della Merkel che ha preso le distanze, ribadendo non solo la fedeltà all’Alleanza Atlantica ma ricordando anche la funzione cruciale della NATO, in particolare – ha detto la Cancelliera – per i Paesi dell’Europa centro-orientale e baltica che guardano alla NATO ed agli Usa come garanti della loro sicurezza di fronte alla postura minacciosa della Russia.
Ma facciamo anche un secondo passo indietro perché tutto torni. Il Presidente Macron, “affossa” la NATO in un’intervista ma l’antefatto cruciale è nella proposta francese del 2018, ovvero nella costituzione dell’European Intervention Iniziative (E12 ) – cui l’Italia ha recentemente aderito – una coalizione europea per la difesa militare guidata dalla Francia ed un organismo sostanzialmente alternativo alla PESCO. L’iniziativa e l’accordo di Aquisgrana avevano rafforzato il tradizionale asse franco-tedesco – che riguarda anche altri ambiti europei e non solo quello della difesa – che oggi, in termini di scelte strategiche militari, sembra invece indebolito dalle divergenze, ed è la Germania a guidare infatti il blocco europeo pro- Alleanza Atlantica.
L’Italia potrebbe inserirsi in questa nuova distanza tra la Francia e la Germania, ritagliandosi un ruolo di spicco – anche in relazione all’importanza del Mediterraneo ed alla necessaria attenzione al fianco sud dell’Alleanza – nello scenario politico militare europeo e superando ogni posizione supina ed “a traino” delle altre nazioni europee. E’ naturale che per perseguire questo disegno, oltre che rivendicare autorevolezza, è necessario investire nella Difesa e impegnare risorse sufficienti per garantire l’efficienza del comparto e per rispondere adeguatamente alle esigenze di ammodernamento delle nostre forze armate, in un’ottica interforze. Il nostro Paese ha l’occasione per recuperare la sua sovranità politica e militare e per definire ruolo e postura nello scacchiere europeo e nello scenario internazionale, con un posizionamento assertivo che non si limiti alla generica affermazione dei “due pilastri”, ribadendo, da un lato che la NATO è un punto di riferimento per la sicurezza dell’Europa in termini di dissuasione e deterrenza e dall’altro che la Difesa europea deve procedere in “una visione complementare” con l’Alleanza Atlantica.