“Ieri mattina al carcere di Trapani un detenuto nigeriano, dopo aver lanciato con violenza dall’interno della sua cella una mela in pieno volto ad un agente di Polizia Penitenziaria, raggiunto da altri tre colleghi intervenuti per portarlo in un altro reparto detentivo, è andato ulteriormente in escandescenza e, in preda ad una furia inaudita, si è scagliato anche contro gli altri tre poliziotti penitenziari, ferendoli. Ora i quattro agenti di Polizia Penitenziaria si trovano presso l’Ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani per gli accertamenti medici. Sabato scorso un altro agente al carcere di Trapani era rimasto ferito in seguito ad un pugno in faccia ricevuto da un altro detenuto. Le aggressioni sono all’ordine del giorno e i nostri colleghi sono in balia ormai delle innumerevoli manifestazioni di violenza fisica della popolazione detenuta”. Lo denuncia in una nota l’Unione Sindacati di Polizia Penitenziari (Uspp).
“La Polizia Penitenziaria – prosegue la nota – ha bisogno di risorse umane, strumenti e mezzi anche di tipo tecnologico, di maggiore formazione dei propri appartenenti e di norme che ne garantiscano non solo i diritti contrattuali, ma anche la propria incolumità psicofisica. Occorre l’inasprimento delle pene detentive per chi mette in atto aggressioni agli agenti nell’esercizio delle loro funzioni e misure drastiche di contrazione dei benefici legati alle misure alternative alla detenzione e, infine, servono piani di sostegno per compensare gli effetti talvolta devastanti che determinano negli agenti gli eventi traumatici di cui sono vittime durante il servizio. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervenga immediatamente, diramando una circolare già pronta da mesi che dovrebbe cominciare a ristabilire gli equilibri all’interno delle carceri tra chi deve farsi la galera nel rispetto delle regole penitenziarie e chi ha il dovere di farle rispettare. Ma, soprattutto, Alfonso Bonafede si assuma l’onere di disporre le regole di ingaggio nazionali che la Polizia Penitenziaria deve seguire in questi casi per evitare di aver sempre la peggio rispetto ai detenuti. Non si può più andare avanti in questo modo. Il personale deve avere adeguate dotazioni strumentali per affrontare situazioni di criticità come quelle delle aggressioni ai poliziotti penitenziari. Non possiamo più tollerare una situazione del genere – conclude il sindacato – La misura è colma e prima o poi temiamo che qualche collega, magari già vittima di altre aggressioni, possa reagire oltre la misura consentita. A quel punto chi avrebbe dovuto prendere delle iniziative e non lo ha fatto dovrà assumersi la piena responsabilità. Ai quattro colleghi feriti oggi l’Uspp esprime la propria solidarietà ed augura una pronta guarigione”.