“Bisogna smetterla con le continue aggressioni alla Polizia Penitenziaria, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervenga prima che sia troppo tardi”. É quanto invoca Giuseppe Moretti, Presidente dell’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (U.S.P.P.) in riferimento all’ennesimo episodio di deliberata violenza, stavolta accaduto nel carcere di Parma, messo in atto da un detenuto nei confronti di un ispettore e di un agente per futili motivi.
“Un atto che destabilizza l’intero personale del Corpo e non solo dell’istituto emiliano” tuona il sindacalista che ammette: “Prendere a schiaffi e aggredire se non beffeggiare il personale di Polizia Penitenziaria sembra sia diventato ormai lo sport preferito dalla popolazione detenuta e il nostro personale è stanco di subire passivamente situazioni del genere”.
“L’USPP da lungo tempo ormai sta denunciando la deriva delle aggressioni” prosegue Moretti, che invoca al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria soluzioni non più rinviabili, misure tangibili che devono essere adottate prima che accada l’irreparabile o che qualche collega venga accusato ingiustamente di reazioni necessarie a sedare comportamenti altrimenti non gestibili”.
In conclusione, per il rappresentante dell’USPP “occorre definire protocollo operativi omogenei di intervento, trovare una collocazione idonea per i detenuti con problemi psichiatrici, dotare la Polizia Penitenziaria di strumenti adeguati a contrastare comportamenti illegali che spesso restano impuniti se non sotto l’aspetto disciplinare con esiti in questo caso del tutto ininfluenti rispetto al livello delinquenziale espresso da chi li commette”. L’USPP, infine, esprime “piena solidarietà ai colleghi colpiti” a cui “augura una pronta guarigione”.