La guida religiosa di al Qaeda, Aymen al Zawahiri, è riapparso in un videomessaggio in concomitanza con la ricorrenza degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 negli Usa. Il filmato, intitolato “And They Shall Continue to Fight You” della durata di circa 33 minuti è stato realizzato da as Sabah, una sorta di agenzia mediatica del gruppo, ed è stato diffuso sui maggiori social network come forma di celebrazione dei “martiri” che condussero l’operazione contro l’America.
Al Zawahiri ha tenuto a sostenere la liceità degli attacchi contro quelli che ha definito “obiettivi legittimi” e ammissibili a norma della sha’aria, rivendicando l’incisività delle azioni che hanno di fatto trasformato gli aerei dirottati in armi di distruzione di massa. Di seguito, il leader religioso di al Qaed si rivolge ai mujahed della Ummah, la comunità islamica mondiale, invitandoli ad attaccare le forze occidentali in segno di “rappresaglia per il loro sostegno a Israele ed i crimini commessi in Palestina” e sottolineando la necessità di compiere attacchi con metodi “originali e creativi” con le armi a propria disposizione.
Nel video viene ribadita ai militanti la necessità di rivendicare le azioni a nome dell’organizzazione e di spiegare le ragioni per cui sono state condotte invitando i nemici colpiti a riconsiderare le loro strategie. Di fatto, il messaggio di al Zawahiri è parso come l’ennesimo tentativo di riconquistare la ribalta mediatica a scapito dell’Isis e di fomentare gli animi delle cellule in sonno con l’invito di ritornare a colpire.
La mancanza di una vera leadership, dopo la probabile morte del figlio di Oussama, Hamza bin Laden, pare aver reso comunque inerte l’intera organizzazione. Dopo l’ascesa e caduta dello Stato islamico, che aveva di fatto esautorato al Qaeda dal poco invidiabile “primato mondiale” delle organizzazioni terroristiche, le operazioni si sono interrotte, probabilmente a causa di un black out nelle comunicazioni e la mancanza di una reale pianificazione.
Pur considerando la piena autonomia operativa delle cellule jihadiste, è palese che le stesse risentono della totale assenza di indicazioni chiare su obiettivi e finalità, non escludendo a priori la mancanza di approvvigionamento di fondi da destinare all’apparato logistico.
Al Zawahiri, con il video messaggio celebrativo dell’11 settembre, ha tentato di colmare almeno in parte le lacune ideologiche che affliggono l’organizzazione e di indicare genericamente i target dell’anelata offensiva. Ma il carisma del leader religioso di al Qaeda è apparso, fortunatamente, in forte declino e privo di una reale incisività.