Ancora espulsioni per motivi di sicurezza legati al terrorismo islamico. Questa volta nel mirino è finito un 18enne tunisino, Y.M, respinto alla frontiera di ritorno dalla Tunisia e tentava di rientrare in Italia. Il giovane era residente nella provincia di Treviso e il decreto di espulsione per terrorismo islamico, firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, è stato eseguito ieri.
Nel mirino dei servizi segreti
Y.M., secondo quando emerso, era nel mirino dell’intelligence che aveva iniziato le indagini sul suo conto per l’attività di proselitismo sul web e per la sua contiguità con soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo islamico, anche loro monitorati dagli investigatori. Sul suo profilo Facebook, infatti, sono stati ritrovati commenti di adesione ideologica al jihad, di celebrazione del martirio e dei mujaheddin deceduti in combattimento, nonché messaggi dal tenore antisemita. Il giovane, inoltre, aveva pubblicamente manifestato il desiderio di sacrificarsi “in nome di Dio” e “della moschea di Gerusalemme”, rivolgendo la sua preghiera ad Allah per poter compiere il jihad.
Solo nel 2019 sono state eseguite 39 espulsioni per terrorismo islamico
Il tunisino è il 39esimo espulso per terrorismo islamico nel 2019. Salgono così a 402 le espulsioni/allontanamenti eseguiti dal 2015 ad oggi, di cui 39 nel 2019. Nel 2018 sono stati eseguiti 126 allontanamenti, mentre erano stati 105 nel 2017, 66 nel 2016 e ancora 66 nel 2015.