a cura di Sara Novello
Il 29 marzo si avvicina rapidamente ma sembra che nulla sia cambiato in Inghilterra circa la possibilità e la buona volontà di trovare un’intesa con l’Europa per la Brexit. Così, lo scorso 14 febbraio Theresa May ha nuovamente perduto il voto di fiducia sulla strategia di governo da adottare durante e dopo Brexit. I 303 voti a sfavore da parte dei deputati (258 a favore) non permetteranno a May di rinegoziare a Bruxelles l’accordo con l’Unione Europea, già pesantemente bocciato dai parlamentari inglesi in precedenza.
No-Deal é meglio!
I Brexiteers più agguerriti ritengono che un mancato accordo sia meglio rispetto alle intese proposte dal Primo ministro inglese. Per inviare a Theresa May un messaggio forte e chiaro, ieri l’astensione dell’ala più radicale del partito conservatore ha notevolmente contribuito all’ennesima sconfitta di May. Il voto di ieri non è legalmente vincolante per il governo britannico, ma evidenzia la sempre più critica posizione del Primo ministro inglese che aveva assicurato all’Europa la maggioranza in Parlamento su un accordo modificato, sempre che l’Unione avesse fatto qualche concessione. Il voto ottenuto ieri dimostra che Theresa May non ha una maggioranza solida e mentre il tempo corre veloce si allontana sempre più la possibilità di negoziare un accordo con l’Europa.