Duplice attentato dinamitardo durante la messa domenicale nella cattedrale di Nostra Signora di Monte Carmelo, a Jolo, nel sud Filippine. Fonti della polizia regionale riportano un bilancio provvisorio di 27 morti e 77 feriti. La prima esplosione è avvenuta nei pressi della porta di ingresso alla cattedrale, subito seguita da una seconda detonazione innescata quando i soccorsi e l’intervento delle forze di sicurezza erano già in atto. L’attentato è avvenuto a distanza di una settimana dal referendum che ha sancito la creazione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nel sud del Paese asiatico, proprio dove si trova la cattedrale del Monte Carmelo colpita oggi dalle due esplosioni.
Le autorità sospettano il coinvolgimento del gruppo Abu Sayyaf
Pur in assenza di una rivendicazione, le autorità propendono per una matrice islamista nell’attentato che vedrebbe coinvolto il gruppo Abu Sayyaf, in passato legato ad al Qaeda ma successivamente alleatosi allo Stato islamico. L’odierno attacco, infatti, è solo l’ultimo di una lunga serie di attentati che hanno insanguinato il Paese con migliaia di vittime, tutti ad opera dai separatisti islamici del sud.
Isis rivendica l’attacco
In serata Isis ha rivendicato l’attacco attraverso l’agenzia Amaq. Secondo i terroristi ad agire sarebbero stati due kamikaze che avrebbero causato 120 tra morti e feriti, una cifra di poco più alta rispetto a quella riferita dalle autorità filippine.
I precedenti
La scia di sangue è iniziata nel 2000, quando nella capitale Manila una serie di attentati simultanei vennero condotti in occasione della festa per le celebrazioni dell’eroe nazionale Jose Rizal. Nel 2004 una potente esplosione provocò un incendio di un traghetto nella baia di Manila, causando la morte di 116 persone. Sempre nel 2004, quindici persone rimasero uccise per un’esplosione innescata nel mercato a General Santos, una città a maggioranza cristiana nel sud del Paese. Nel 2010, invece, un raid notturno delle milizie islamiste uccise nel sonno 11 persone e provocò l’incendio di un quartiere nella città di Maluso. Un altro attentato dinamitardo ebbe luogo nel 2016 in un affollato mercato di Davao, dove persero la vita 15 persone.
La città di Marawi, località dove gli islamisti avevano inteso stabilire una base dello Stato islamico, venne cinta d’assedio dal maggio all’ottobre 2017 da parte delle forze governative e i combattimenti, risoltisi in favore dei militari filippini, costarono la vita a 1200 persone tra civili, miliziani islamisti e soldati.