a cura di Jasmine Racca
Soldati (anche stranieri) cercasi. Continua in Germania il dibattito sull’arruolamento dei militari dopo l’abolizione della leva obbligatoria nel 2011. E nonostante le critiche, i minori sono al momento la maggior fonte di reclutamento per le forze armate. Il tema della coscrizione militare, o leva obbligatoria, torna a far discutere il Paese a seguito di un dibattito politico iniziato nell’agosto scorso. La mancanza rilevante e ormai cronica di personale qualificato all’interno delle forze armate tedesche, riscontrata negli ultimi anni, ha spinto i capi della difesa a elaborare nuove strategie.
La polemica con Trump e la spesa Nato
Nel mese di luglio 2018, la pressione su Berlino era nata subito dopo la dichiarazione di Donald Trump al vertice Nato. Il presidente statunitense ha considerato la possibilità che Washington sospenda il supporto destinato all’alleanza nel caso in cui l’Europa non incrementi le spese militari, evidenziando che la soglia minima da rispettare per il relativo investimento corrisponde al 2% del PIL per ogni paese. Trump ha accusato l’esercito tedesco di una male gestione dell’equipaggiamento e di fatto la Bundeswehr ha dovuto impiegare tutti i mezzi disponibili, dai carri armati ai singoli armamenti della truppa, per prendere parte alle operazioni Nato del 2018 in Norvegia. Nel 2014 si era provveduto a un’intensificazione del reclutamento nell’esercito tedesco, come conseguenza dell’annessione della Crimea da parte dell’Ucraina. Inoltre, nel 2017 la forza armata aveva previsto un aumento da 179.000 soldati attivi a 198.000 entro il 2024. E nel tentativo di realizzare questa previsione, il ministro della Difesa Ursula von der Leyen, ha dichiarato di voler tentare di rinforzare le forze armate tedesche reclutando cittadini di altri paesi europei, in particolare di nazionalità polacca, italiana e rumena.
50.000 nuovi candidati
Secondo il documento ministeriale citato dalla rivista Der Spiegel, circa 255.000 polacchi, 185.000 italiani e 155.000 rumeni, di età compresa tra i 18 ei 40 anni, vivono in Germania. Circa la metà di tutti i cittadini stranieri dell’Ue. L’ispettore generale dell’esercito, Eberhard Zorn, ha dichiarato in una recente intervista che le forze armate non hanno potuto fare a meno di guardare fuori dalla Germania per la ricerca di nuovi soggetti idonei da specializzare nel settore medico o informatico. E in relazione alle percentuali più alte degli stranieri residenti in Germania si stima, in un’eventuale condizione di interesse alla Bundeswehr, che il 10% di loro potrebbe generare 50.000 nuovi candidati.
Successivamente alla fine della guerra fredda e ulteriormente dopo la revoca della leva obbligatoria sette anni fa, la Germania è riuscita a stento a reclutare soldati e a coprire nuovi posti, risentendo della carenza di investimenti. Il commissario parlamentare per le forze armate, Hans-Peter Bartels, sostiene che l’arruolamento di stranieri dell’Ue è ormai “una normale prassi” nelle forze armate, con molti soldati muniti di doppia cittadinanza. Pertanto, i nuovi posti dovrebbero includere un’alta percentuale di tecnici della sicurezza informatica “IT” e specialisti del settore difesa nell’Unione Europea. Le reclute straniere che vorranno unirsi all’esercito dovrebbero mostrare un’adeguata conoscenza della lingua tedesca, prestare giuramento di fedeltà allo Stato e consegnare un certificato di buona condotta rilasciato dagli organi di polizia. Questo piano riscontra un sostegno generale tra i partiti di governo, nonostante alcune critiche. Esperti della difesa sostengono che debba essere concessa la cittadinanza alle reclute straniere ai fini di scongiurare le opinioni di “un esercito mercenario”, in chiave critica.
La campagna di arruolamento dei minori
Una delle strategie più recenti adottate dall’esercito tedesco, è stata la campagna mediatica per il reclutamento di minori che ha fornito buoni risultati. I minorenni arruolati svolgono il medesimo iter addestrativo delle altre reclute, ma non possono essere impiegati in servizi di guardia o in missioni oltre confine, avendo il permesso dell’utilizzo delle armi unicamente per scopi di istruzione militare in vista degli impegni futuri. Il ministero della Difesa ha, comunque, emesso una disposizione sulla possibilità di far terminare il loro servizio in qualsiasi momento nei primi sei mesi. Le spese destinate al reclutamento nel 2017, pari a circa 40 milioni di dollari, sono state più del doppio di quanto speso nel 2011. Il 2017 ha registrato un impiego di 2.128 soggetti di età inferiore ai 18 anni, il 9% di tutte le reclute con un aumento dell’11,4% rispetto all’anno precedente giungendo a un numero che va oltre i 10.000 minori arruolati, secondo la Reuters.
I tedeschi non amano le forze armate?
Alcuni tedeschi non vedono pericoli di minaccia per il loro paese e hanno pareri discordanti riguardo alle questioni militari. Mentre lo scetticismo e la diffidenza mostrati da molti, che non sembrano inclini a spendere di più sul servizio militare, rispecchiano l’idea di un tema molto delicato. Il ricordo, per alcuni molto vivo, della Wehrmacht e delle altre forze armate sotto il regime nazista si ripercuote ancora all’interno dell’ambiente militare tedesco e il rapporto tra civili e militari viene continuamente messo a dura prova. La disapprovazione sociale rivolta verso la funzione dei militari è stata constatata da molti ufficiali, che spesso indossano abiti civili da e verso il lavoro per evitare di essere “etichettati”.