Il bilancio parziale della giornata parla di 135 feriti tra cui 17 agenti. La polizia francese ha effettuato 1385 arresti e 974 persone messe sotto custodia, di cui rispettivamente 920 e 619 solo a Parigi, nella giornata in cui i gilet jaunes avevano promesso “l’assalto finale” alla politica di Emmanuel Macron. Secondo i dati del ministero dell’Interno, in tutta la Francia sono scese in piazza 125mila persone, 10mila a Parigi. un altro sabato di violenze, tensioni e scontri in tutto il Paese, dunque, che ha spinto il Primo ministro Edouard Philippe a invocare un dialogo tra governo e gilet gialli.
Un’altra giornata di guerriglia urbana
Nonostante i furgoni della polizia schierati all’alba, 8.000 agenti e gendarmi in servizio con mezzi blindati a disposizione per le emergenze, è stata un’altra giornata di guerriglia urbana. Nella prima mattinata è entrato in azione il servizio di prevenzione messo a punto dalla Prefettura parigina con il controllo dei manifestanti durante l’afflusso verso gli Champs Élysées. Durante il filtraggio operato, 34 persone sono state arrestate per detenzione di materiali per gli scontri: martelli, maschere, spranghe, fionde e bottiglie molotov. Dall’Arco di Trionfo alla Concorde, dall’Assemblea nazionale alla Bastiglia, gli agenti sono poi stati posizionati per il controllo del centro cittadino e degli obiettivi sensibili.
A metà mattinata i primi scontri sugli Champs Élysées
Un gruppo di gilet gialli, infatti, ha tentato di superare un cordone di gendarmi che inibiva l’accesso a una via traversa provocando la reazione degli agenti che hanno lanciato lacrimogeni nel tentativo di disperdere la folla. Verso le 13 alcuni gruppi di manifestanti hanno iniziato a infrangere la pavimentazione degli Champs Élysées per ricavare sampietrini da scagliare. Nella zona dell’Opera, un corteo di gilet gialli che aveva acceso alcuni falò si è ripetutamente scontrato con la polizia a Boulevard des Italiens. Sono stati respinti dagli agenti con l’uso di idranti. Altre centinaia di persone provenienti dalla zona di Republique e Bastille si sono diretti verso gli Champs Élysées dove la tensione era già a livelli altissimi. In campo sono scesi, come prevedibile, i casseurs in tute nere che hanno iniziato a saccheggiare alcuni negozi nei pressi dell’Arc de’Triomphe. Altri manifestanti hanno aumentato la pressione sui blocchi di polizia che inibivano l’accesso alle vie che portano all’Eliseo, meta annunciata dei gilet gialli. Le cariche effettuate dagli agenti hanno disperso i più facinorosi, mentre i blindati della Gendamerie hanno provveduto a sgombrare il piano stradale dai cumuli di sampietrini e dalle barricate erette dai manifestanti.
In serata cala la tensione
Allontanati dagli Champs Elysées, i casseurs si sono nuovamente scatenati dando fuoco alle auto in sosta e spaccando le vetrate dei negozi nelle vie circostanti l’Arc de Triomphe. La situazione è apparsa fuori controllo fino all’intervento deciso delle forze dell’ordine che, a differenza della settimana scorsa, hanno effettuato interventi mirati con squadre di 20 uomini molto mobili e in collegamento tra loro evitando di rimanere isolati. Una relativa calma nel centro parigino è tornata solo verso le 19, quando i gilet jaunes hanno iniziato un lento deflusso non mancando di dare appuntamento per le prossime proteste.