Dilaga la violenza a Parigi. Da questa mattina circa 8.000 Gilet jaunes stanno manifestando sugli Champs Elysees arrivando ad occupare simbolicamente anche l’Arc de Triomphe. Ma le proteste e le violenze nel pomeriggio sono arrivate anche in altri quartieri della città. Duri scontri si sono registrati a Boulevard Malesherbes, con numerose barricate, e un palazzo dato alle fiamme. La polizia è stata costretta ad avanzare coperta dal lancio di granate stordenti e lacrimogeni e compiendo numerosi arresti. Bruciati anche negozi e auto di lusso che sono state ribaltate dalla folla inferocita. A causa dei roghi e delle violenze in corso, sono stati evacuati i grandi magazzini Printemps e Galeries Lafayette, affollati per il primo weekend di dicembre.
Guerriglia urbana
Una vera e propria guerriglia urbana, che rischia di aumentare durante le ore notturne. Tra i gilet gialli, infatti, secondo le informazioni che arrivano dalla Francia si sarebbero infiltrati anarchici e altri movimenti antagonisti che hanno portato avanti le violenze. Il bilancio si aggrava di ora in ora e in serata il bilancio provvisorio è di circa 200 feriti, tra i quali 15 agenti. Il ministero dell’Interno francese, Christophe Castaner, ha comunicato che sono state fermate 255 persone. Sono segnalati scontri anche in seno ai manifestanti, tra i quali sono stati individuati decine di “casseurs” infiltrati al solo scopo di creare scontri con la polizia e danneggiare, oltre l’arredo urbano, anche una filiale bancaria e numerose auto in sosta. In Place Sant Augustin sono state create delle barricate alle quali è stato appiccato il fuoco, mentre la polizia e i gendarmi, nonostante il nutrito lancio di lacrimogeni, non sono riusciti a frenare le violenze.
Anche studenti e abitanti delle banlieues parigine, con un corteo partito dalla Gare Saint-Lazar e diretto verso Place de la Concorde, si sono uniti alla protesta dei gilet gialli. Ma quest’ultima manifestazione, indetta dal Comité Adama e dal collettivo Antifa Paris Banlieue contro il “capitalismo e per la giustizia sociale”, ha visto la presenza all’interno del corteo di numerosi individui incappucciati e con i volti travisati, lasciando presagire l’intento di creare ulteriori disordini. Secondo le stime della polizia, infatti, sarebbero circa 1500 i casseurs infiltratisi nella manifestazione dei gilet gialli la cui maggioranza intendeva protestare con toni pacifici.
Manifestazione fuori controllo
La situazione ad un certo punto sembrava essere completamente sfuggita di mano alle forze dell’ordine. Due edifici sono stati dati alle fiamme mentre alcuni reparti di polizia e gendarmeria sono rimasti isolati. Il ministero degli Interni ha fatto accorrere nella capitale francese ingenti rinforzi di gendarmi e poliziotti, mentre i disordini si allargavano a macchia di leopardo. Chiuse 20 stazioni della metropolitana parigina. In Place Vendôme un’auto della polizia è stata data alle fiamme dai casseurs. Sulla vettura è stata vergata la scritta “Zyed, Bouna, Theo e Adama, non dimentichiamo, non perdoniamo”, in ricordo di quattro vittime della rivolta delle banlieues del 2005. Dall’automezzo è stato asportato un fucile d’assalto (g36) oltre che la radio di servizio e altro materiale per l’anti-sommossa. L’Arc de Triomphe, inoltre, è stato vandalizzato dai teppisti infiltrati. La scritta “i gilet gialli vinceranno” è stata impressa con vernice spray sul monumento. Le devastazioni hanno raggiunto anche il Palazzo Brongniart, sede storica della Borsa di Parigi, oggi centro congressi. Mentre due casseurs sono rimasti gravemente feriti dalla caduta di una ringhiera del jardin des Tuileries in rue de Rivoli che stavano tentando di abbattere. Diverse vetrine di banche e negozi distrutte a Saint Augustin mentre, il negozio di un ottico è stato saccheggiato.
Un primo bilancio provvisorio parla di 50 vetture e 100 motocicli incendiati e quattro edifici in fiamme. La polizia nazionale in serata ha assunto il controllo di alcuni tetti e balconi di palazzi civili per sparare proiettili di gomma e gas lacrimogeni sui teppisti impegnati nei saccheggi dei negozi. Nel frattempo, i reparti anti-sommossa hanno ripreso il controllo degli Champs elysees e di parte del centro città.
I motivi della protesta
Nata per contestare l’aumento dei carburanti, la protesta dei gilet gialli si è trasformata in una vera e propria contestazione al presidente Emmanuel Macron. La maggior parte dei francesi (secondo alcune stime 8 su 10), sostiene il movimento perché nel paese dilaga il malcontento generale. Stipendi bassi e tasse troppo alte sono tra i motivi che inducono la popolazione scesa in piazza a volere le dimissioni di Macron, considerato sempre più lontano dalle esigenze dei cittadini. La cultura rivoluzionaria dei francesi, dunque, è in queste ore nelle strade di Parigi dove, a causa degli scarsi mezzi finanziari, non sono potuti arrivare altri gilet gialli per unirsi alla protesta. Secondo il ministero dell’Interno, infatti, oggi in tutta la Francia sono scese in piazza circa 75mila persone.
Le reazioni
Davanti ad una Parigi devastata e sotto assedio, è arrivato il commento del sindaco della Capitale, Anne Hidalgo, che su Twitter ha scritto: “Provo profonda indignazione e una grande tristezza davanti a queste violenze nel cuore di Parigi. Sono inaccettabili. Il nostro Paese affronta una grande crisi. Può essere risolta solo con il dialogo. Dobbiamo ritrovare al più presto questa strada”. Mentre Marine Le Pen, sempre su Twitter, ha invitato i gilet gialli ad abbandonare le piazze per permettere alla polizia di intervenire contro i casseurs. “Non accetterò mai la violenza – è il monito lanciato da Buenos Aires dal presidente francese, Emmanuel Macron – Quello che è successo oggi a Parigi non ha nulla a che fare con l’espressione pacifica di una rabbia legittima”.
J'éprouve une profonde indignation et une grande tristesse face à ces violences au cœur de Paris. Elles sont inacceptables. Notre pays est confronté à une crise majeure. Elle ne peut être résolue que par le dialogue. Nous devons au plus vite retrouver ce chemin. #GiletsJaunes
— Anne Hidalgo (@Anne_Hidalgo) December 1, 2018