La tecnologia viaggia veloce e, mentre in Italia si discute ancora sull’attuazione del Codice dell’amministrazione digitale (Cad), prende campo il “server in prestito” per velocizzare il trasferimento di dati e informazioni su piattaforma digitale. Il colosso della nuova oligarchia digitale, Google, lancia la Transfer Appliance per favorire lo sviluppo del cloud.
Che cos’è Transfer Appliance
Si tratta di un dispositivo fisico, ancora in versione non definitiva e già da tempo nella disponibilità del colosso americano, che renderà più veloce l’upload in cloud di dati e informazioni di centinaia di terabyte (ovviamente su piattaforma Google). Il dispositivo è pensato per fornire una soluzione ai limiti di una connessione Internet, anche a banda larga, in relazione agli upload di rilevante entità su cloud. Si tratta in particolare un Network attached storage (Nas) che potrà essere richiesto a Google e che, una volta recapitato in azienda, andrà ad inserirsi nella rete locale del cliente destinatario (Lan) con la funzione di acquisire i dati che il server Nas di Google elaborerà per la cifratura. Ultimato il processo di acquisizione l’appliance verrà, dunque, spedita a Google che curerà il successivo upload delle informazioni sul cloud (Google Cloud Platform). Sarà poi l’utente a gestire il cloud storage nel quale potrà decriptare i dati caricati dal Nas.
Server disponibile in due capacità
Il server è reso disponibile in due capacità, 100 e 480 TB, e può ospitare cluster Apache Spark e Apache Hadoop su Google Cloud Platform, grazie al servizio gestito Cloud Dataproc. Svariati gli usi del dispositivo: dal data collection, con finalità di storage, data analysis o implementazione di machine learning, data replication e data migration. Nell’ottica dell’adeguamento al Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), il colosso californiano rassicura le aziende europee dichiarando che il trasferimento dei dati avverrà sempre all’interno del territorio dell’Unione Europea. E infatti, le Google Transfer Appliance europee partono dall’Olanda, mentre le attività di upload verrebbero eseguite in un datacenter allocato in Belgio.