a cura di Sara Novello
Testo integrale della dichiarazione di Theresa May, 14 novembre 2018
“Il gabinetto ha appena avuto un lungo, dettagliato e appassionato dibattito sul progetto di accordo di ritiro e sulla dichiarazione politica circa le nostre future relazioni con l’Unione Europea. Questi documenti sono il risultato di migliaia di ore di duro negoziato da parte di funzionari britannici e di molti, molti incontri che io e altri Ministri abbiamo tenuto con le nostre controparti europee. Sono fermamente convinta che il progetto di accordo circa il ritiro sia il migliore che si possa negoziare ed è stato duro per il gabinetto decidere se proseguire nei colloqui. Le scelte che abbiamo davanti sono difficili, soprattutto in relazione al backstop dell’Irlanda del Nord, ma la decisione collettiva del gabinetto era che il governo dovesse concordare il progetto di accordo di ritiro e la dichiarazione politica generale. Questo è un passo decisivo che ci consente di andare avanti e finalizzare l’accordo nei giorni a venire. Queste decisioni non sono state prese alla leggera ma sono decisione volte all’ interesse nazionale. Eliminando i dettagli, la scelta che abbiamo di fronte è chiara. Questo accordo, previsto a seguito del voto del referendum, ci riporta al controllo dei nostri soldi, leggi e confini, pone fine alla libera circolazione, protegge i posti di lavoro, la sicurezza e la nostra unione, in alternativa ci ritroveremo senza accordo e quindi senza Brexit!
Ci saranno giorni difficili da affrontare. Questa è una decisione che verrà sottoposta a un attento esame ma la scelta è caduta su questo tipo di accordo, che ci consente di riprendere il controllo e costruire un futuro più luminoso per il nostro paese, o tornare al punto di partenza, con più divisioni, più incertezza e l’incapacità di esprimere il referendum. Il mio compito come primo ministro è quello di spiegare le decisioni prese dal governo e sono pronta a farlo, a partire da domani con una dichiarazione in parlamento.
Lasciatemi concludere dicendo: quello che devo a questo paese è prendere decisioni che sono di interesse nazionale e credo fermamente, con la mia testa e il mio cuore, che questa è una decisione presa nel migliore interesse del nostro Regno Unito”.
Nonostante l’incisivo discorso del Primo ministro, Theresa May non ha una maggioranza solida dalla sua parte. In molti ancora sono scettici sull’avvenire e sui suoi piani Brexit, in primis i Brexiteer Labour e gli altri partiti di opposizione che le sono apertamente ostili. Il Dup, su cui la signora May fa affidamento per le votazioni chiave, ha già affermato che probabilmente voterà contro, sostenendo che ciò porterà alla disgregazione del Regno Unito. Tutti gli occhi sono puntati sui Brexiteer presenti nel gabinetto, in molti si chiedono se qualcuno di loro si dimetterà per protestare contro il contenuto dell’accordo.
Infatti, i Ministri che hanno recentemente lasciato il gabinetto sostengono che l’accordo manterrà il Regno Unito sotto il controllo dell’Ue non rispettando cosi il voto del referendum.
I laburisti e alcuni conservatori stanno cercando di garantire che anche altre opzioni siano messe ai voti e se il Primo ministro non avrà la fiducia in molti sospettano che cercherà di rinegoziare con l’Ue, anche se sperano nelle sue dimissioni portando così a elezioni generali e / o un nuovo primo ministro.
Intanto, sempre i laburisti alimentano ancora l’idea di un nuovo referendum, cosa che il Primo ministro ha lapidariamente escluso.