Tra i codici malevoli ransomware di nuova generazione, molti viaggiano nel darkweb. Un vero e proprio supermarket che offre pacchetti offensivi a prezzi contenuti.
Alla luce del recente report semestrale del Clusit, infatti, il quadro degli attacchi informatici di tipo ransomware, che ha negativamente caratterizzato il 2017 soprattutto per le aziende, potrebbe tendenzialmente contrarsi nel corso del 2018 per via di un diverso target del codice malevolo. Eppure le minacce ransomware, con le conseguenti richieste di riscatto, continuano ad evolversi divenendo anche più complessi ed articolati. Aumentano infatti le connessioni eterogenee di dispositivi ed aumenta la superficie esposta. Conseguentemente, aumentano anche le piattaforme interessate dai cyber attacchi ransomware che cominciano a colpire anche dispositivi con sistemi operativi largamente diffusi.
I codici malevoli ransomware viaggiano nel darkweb
Tra i codici malevoli ransomware di nuova generazione, il GandCrab è quello che si è evoluto maggiormente nell’anno in corso e risulta avere impattato in Nord Europa e Gran Bretagna. Servono, purtroppo, poco più di seicento euro per organizzare un attacco ransomware e il darkweb (la parte oscura del web) è un supermarket che offre pacchetti offensivi ad un prezzo contenuto, addirittura con videotutorial per l’efficace uso. E’ dunque nel darkweb che viaggia anche il ransomware “SamSam”, protagonista di attacchi ransom che hanno crittografato dati di svariate organizzazioni nel mondo.
Malgrado la triste minaccia, il costante lavoro specialistico delle forze dell’ordine rumene, con la collaborazione delle polizie dell’area Europol di Bulgaria, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Ungheria e la collaborazione degli Stati Uniti, ha consentito di generare uno strumento per decriptare i file cifrati destinatari di attacco ransomware. Tuttavia, i nuovi ransomware non si limiteranno soltanto a criptare i file dei computer target ma saranno anche in grado di distruggere i documenti o, peggio, spiare la vittima.
Buone pratiche per la mitigazione del rischio
E’ dunque importante, come sempre, adottare buone pratiche di mitigazione del rischio e un modello di governance dell’information security che aumenti la cultura della consapevolezza e la capacità di resilienza. Altrettanto importante è la collaborazione con le Autorità per la realizzazione del migliore modello di collaborazione pubblico-privato che si pone come uno dei principali obiettivi del Decreto Legislativo 65/2018, attuativo in Italia della Direttiva Nis sulla sicurezza e resilienza cibernetica delle Reti.