Il mondo del web, sempre più eterogeneo, costituisce oggi un universo molto articolato e complesso. Le reti sempre interconnesse dei dispositivi rendono imprescindibile l’adozione di framework di Governance che garantisca un quadro strategico, sicurezza e resilienza per consentire che internet e la sua libera accessibilità restino una forza trainante sia per la giustizia sociale sia per la crescita economica.
A questo riguardo tutti gli stakeholders partecipano nei rispettivi ruoli per dare il contributo politico, governativo, scientifico e tecnico. Dunque, tre sono i temi da affrontare, lo scenario e i fattori di contesto dell’internet governance, una strategia di sicurezza e resilienza e la governance strategica.
Internet rappresenta a livello globale il sistema di comunicazione di circa la metà della popolazione mondiale
Per queste ragioni occorre governarla acquisendo consapevolezza del suo impatto su tematiche sensibili, i diritti umani, la libertà dei media, lo sviluppo economico e l’innovazione, e dello strategico obiettivo di renderla equa ed inclusiva sulla base di norme e principi condivisi. Nel corso del 2005, il Working Group istituito dalle Nazioni Unite in relazione all’internet governance, elaborò un modello “multistakeholders” ipotizzando una stretta collaborazione partecipata tra governi, società civile e settore privato per l’elaborazione di una public policy di gestione funzionamento ed innovazione.
Negli ultimi anni la Commissione Europea ha parecchio spinto sulla politica digitale europea
Inoltre, nello scorso Internet Governance Forum (IGF) la Commissione ha ribadito la vision europea di un internet aperto, libero e sicuro alle parti interessate globali. Il 2018, nell’ambito della vision già declinata sulla politica digitale, vedrà l’Europa impegnata sui temi strategici delle fake news, su cui ha recentemente avviato una consultazione pubblica per valutare se siano necessarie nuove azioni, nonché su quello delle campagne di promozione on line del fenomeno terroristico e ancora sulle materie della robotica ed intelligenza artificiale e blockchain. Resta ferma la strategia di sicurezza e resilienza cibernetica già messa in atto con la direttiva NIS e la PSD2 sui servizi di pagamento, che verranno ulteriormente rinforzate con la prossima adozione del Cybersecurity Act ancora in iter istituzionale di negoziazione.
Internet afferisce trasversalmente a molteplici tematiche, che vanno dalle infrastrutture e protocolli di accesso e connessione alla sicurezza dei dati e delle informazioni, alla veridicità ed attendibilità dei contenuti alla tutela della proprietà, anche intellettuale, piuttosto che a quella di espressione e di opinione alla prevenzione di fenomeni criminosi di particolare allarme sociale alla sorveglianza di massa nonché alla sicurezza del commercio elettronico e dei mercati finanziari.
Tra i principali organismi internazionali che svolgono un importante ruolo nell’internet governance si annoverano:
- ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) che svolge il coordinamento per conto della comunità internazionale, delle attività di gestione del DNS (Domain Name System) garantendo l’univocità del sistema dei nomi a dominio, la stabilità, la sicurezza e la resilienza di Internet;
- IGF (Internet Governance Forum) istituito nel 2006 a seguito del World Summit on the Information Society (WSIS 2003 – 2005) dell’ONU è il forum dove si dibattono le public policies legate all’Internet Governance.
La situazione in Italia
Il nostro Paese, ancorché il tema dell’internet Governance sia ancora contenuto a sporadiche iniziative prive di influenza politica e di approccio inclusivo e partecipato degli stakeholders, è stato tra i primi al mondo, nel luglio 2015, ad adottare una Dichiarazione dei Diritti di Internet che di certo costituisce una valida cornice di principi in ambito nazionale. Eppure, tra il nuovo CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale), l’esito del forum IGF 2017 e i recenti assetti di AgID, potrebbero auspicabilmente condurre ad una maggiore sensibilizzazione verso la materia dell’Internet Governance (si pensi a questo proposito alla consultazione pubblica dell’aprile dello scorso anno in relazione all’individuazione dei temi dell’Internet Governance da ritenersi prioritari per l’Italia).
La consultazione pubblica ha evidenziato una priorità maggiormente sentita, ossia “la giurisdizione di Internet e la necessità di avere un insieme minimo di principi condivisi e rispettati da tutti per la gestione ed evoluzione della Internet globale”. L’idea strategica resta sempre quella di pervenire con approccio “multistakeholders” alla elaborazione di un sistema di principi e regole per la governance di internet e la sua trasversalità e omnicomprensività, con un livello di astrazione tale da renderli condivisibili ed adottabili dalla comunità internazionale.
La sempre più progressiva evoluzione delle connessioni eterogenee nella società dell’informazione e delle tecnologie, propone cambiamenti innovativi e repentini. Il nostro Paese non può permettersi di restare indietro, ma dovrà piuttosto rendersi protagonista della nuova rivoluzione industriale, partecipando attivamente ai tavoli di confronto internazionali per l’adozione di un modello di governance inclusivo. A tal riguardo, attenderemo l’esito dei lavori dell’Internet Governance Forum 2018 in programmazione a Roma nei prossimi 6 e 7 novembre.