Scale mobili della metropolitana che cedono, allagamenti dovuti alla pioggia e una ragazza massacrata nel quartiere di San Lorenzo. #Romadicebasta. E lo dice con un corteo contro il suo sindaco Virginia Raggi. L’iniziativa è nata da un appello su Facebook partito dal gruppo ‘Tutti per Roma. Roma per tutti’ che conta 22mila iscritti. Ad organizzare il sit in è stato appunto un gruppo civico “formato da sei donne romane, ognuna con il suo lavoro e con la propria famiglia”, che promuove “l’idea della partecipazione civica come elemento di pressione nei confronti delle istituzioni per migliorare la città”, ha dichiarato una delle promotrici, Martina Cardelli. Un gruppo apolitico a tutti gli effetti, ma come in ogni occasione c’è chi tenta di appendere il cappello sulla manifestazione. Primo fra tutti il Pd ed ex esponenti di partiti come il Partito della Libertà. Ma il gruppo, almeno per il momento, sembra resistere alla lusinghe della politica.
La mobilitazione del web
Già da qualche settimana gira in rete l’hashtag #romadicebasta, accompagnato da foto e video del degrado urbano che ormai vive la capitale e che ha fatto il giro del mondo, riempiendo anche le pagine dei più importanti quotidiani esteri. Non ultimo il New York Times. E i romani si ribellano, anche quelli che dicono di aver votato la Raggi. Il malessere, il malcontento è oramai una costante a Roma e tra i primi a soffrire di questa situazione sono i commercianti. Sempre più attività chiudono e quelle che restano aperte affrontano ogni giorno la delinquenza di una città sempre meno controllata.
La situazione urbana
Le buche che diventano crateri dopo un temporale, gli autobus che prendono fuoco, gli alberi che cadono sulle macchine e i parchi per i bambini sommersi di sporcizia, sono solo alcuni dei motivi che hanno portato i romani a protestare e scendere in piazza. Troppo tardi verrebbe da dire, ma in fondo sempre meglio tardi che mai.
Le giustificazioni
Il mantra che per due anni è stato ripetuto dalla Raggi, ma soprattutto dal suo partito e da chi l’ha difesa è stato: “Non si può fare in qualche mese quello che gli altri non hanno fatto in anni. La cattiva amministrazione dei sindaci precedenti è un fattore che si sistemerà in qualche anno”. Qualche anno è passato e sono in molti a pensare che la città sia caduta nel baratro e nell’indifferenza. Peggio di prima. Così tanto che, nonostante ai romani non andasse bene né Gianni Alemanno né Ignazio Marino, non si erano mai mobilitati.
I cittadini e le dimissioni della Raggi
I romani riuniti sotto al Campidoglio questa volta chiedono le dimissioni del sindaco e non lo fanno per qualche crimine commesso dal primo cittadino, bensì per una sua presunta incapacità di governare la città.
Che ne sarà di Roma caput mundi? Merita davvero di cadere così in basso? ‘Lo scopriremo solo vivendo’ cantava Lucio Battisti, ma la sensazione è che la Capitale un altro colpo non lo reggerà e le proteste pacifiche potrebbero trasformarsi in qualcosa di più creando un disordine che non si può permettere di gestire.