Ha smesso di dare sue notizie il 29 settembre, giorno in cui ha lasciato la Francia per andare in Cina. Da quel momento di Meng Hongwei, presidente dell‘Interpol, si erano perse le tracce. Secondo i media cinesi, sarebbe stato fermato appena arrivato nel Paese e detenuto in un posto sconosciuto per essere interrogato dall’autorità di disciplina perché sottoposto a indagine. E dopo oltre una settimana dalla sua scomparsa, la Cina ha confermato che Meng è stato arrestato per corruzione. Domenica 7 ottobre, inoltre, l’Interpol ha annunciato di aver ricevuto le dimissioni del presidente.
Ma la vicenda è tutt’altro che conclusa. In una conferenza stampa organizzata dall’Interpol, la moglie del presidente ha detto che il marito le ha inviato un coltello Imoji prima della sua scomparsa, un segnale per avvertirla che era in pericolo. Per questo motivo la donna chiede che sia fatta piena luce sulla scomparsa del consorte e soprattutto sul motivo dell’arresto.
Il silenzio della Cina
Il caso, sui cui la Francia nei giorni scorsi ha aperto un’indagine mettendo sotto protezione la moglie e la figlia di Meng perché avrebbero ricevuto minacce, ha comunque i profili del giallo visto anche il silenzio da parte della Cina che per giorni non ha fornito dettagli sulla sorte dell’uomo, primo cinese alla presidenza dell’organizzazione internazionale di cooperazione tra la polizia.
Alla fine da Pechino sono arrivate indicazioni sul motivo dell’arresto. Il presidente dell’Interpol, infatti, secondo i cinesi avrebbe preso tangenti, anche se non è chiaro in che ambito. Meng, infatti, è anche il vice ministro della Sicurezza pubblica in Cina. La Commissione di sorveglianza nazionale che si sta occupando del caso.
Interpol: “Pechino fornisca informazioni su Meng Hongwei”
Venerdì 5 ottobre, l’Interpol in una nota aveva fatto sapere che la sparizione di Meng era una questione tra Francia (la sede dell’organizzazione è a Lione) e Cina (Paese d’origine dove Hongwei è anche vice ministro della Sicurezza pubblica), ma poi ha chiesto ufficialmente a Pechino di avere notizie del presidente. La segreteria dell’Interpol, infatti, ha fatto sapere di attendere “con impazienza una risposta ufficiale da parte delle autorità cinesi” perché preoccupata per il “benessere del presidente”.
La moglie del presidente Interpol sotto protezione
Intanto, la polizia di Lione aveva avviato le indagini su Meng dopo che la moglie ne aveva denunciato la scomparsa. Il ministero degli Interni francese si era detto preoccupato anche per le “minacce” non specificate ricevute dalla donna, tanto che lei e la sua famiglia sono state poste sotto la protezione della polizia. “La Francia è perplessa sulla situazione del presidente dell’Interpol e preoccupata per le minacce rivolte a sua moglie”, aveva aggiunto il ministero.
Chi è Meng Hongwei
Il 64enne è anche il vice ministro della Sicurezza pubblica in Cina. Nel 2016 è stato nominato presidente dell’Interpol (il mandato scade nel 2020), ma la sua carica ha destato preoccupazione tra accademici e difensori dei diritti umani che temevano avrebbe abusato dei poteri dell’Interpol per rimpatriare forzatamente i dissidenti cinesi. Lo scorso aprile, l’Interpol ha emesso un avviso rosso per il magnate cinese fuggitivo Guo Wengui su richiesta di Pechino.
Katrin Kinzelbach, direttore associato del Global Public Policy Institute di Berlino, ha detto al quotidiano South China Morning Post che Meng era sotto stretta osservazione da quando è entrato a far parte dell’Interpol proprio perché la sua nomina aveva destato preoccupazione tra gli accademici e i difensori dei diritti umani. Ma la scomparsa di Meng, secondo Katrin Kinzelbach, potrebbe rendere d’ora in poi più difficile per la Cina rivendicare posizioni di leadership nelle organizzazioni internazionali.