Nel pomeriggio di giovedì, la polizia olandese ha effettuato due blitz a Weert ed Arnhem fermando in tutto sette persone tra i 21 e i 34 anni che, secondo gli investigatori erano in procinto di compiere un “attentato eclatante con molte vittime” in una località dei Paesi bassi durante un evento che avrebbe visto un “grosso assembramento di persone”.
A capo della cellula un 34enne di origini irachene già condannato nel 2017 dopo aver manifestato, insieme ad altri due componenti del gruppo, l’adesione allo Stato islamico e l’intenzione di unirsi ai miliziani impegnati a difesa del Califfato in Siria.
Secondo quanto emerso, il gruppo intendeva mettere in atto un azione del tipo “inghimasi”, con l’utilizzo di armi automatiche, granate e auto-bomba piazzate in luoghi affollati, al momento non meglio indicati.
Per il servizio di intelligence dei Paesi bassi, l’Aivd, il piano messo a punto dal commando terrorista prevedeva l’approvvigionamento di fucili d’assalto Kalashnikov ak47, numerose bombe a mano e alcuni componenti idonei per assemblare artigianalmente dei giubbotti esplosivi. Proprio in connessione con il progetto di fare esplodere almeno un veicolo, il gruppo aveva in uso un furgone ed un ‘autovettura, sequestrati durante l’azione delle forze dell’antiterrorismo.
Il raid è stato condotto dai gruppi d’intervento speciale (Dsi) supportati da elicotteri ed ha permesso di sorprendere i sette senza che avessero il tempo di reagire con le armi trovate in loro possesso.
Secondo il coordinatore nazionale per l’antiterrorismo e la sicurezza (NCTV), l’indagine si inserisce nell’attuale elevato stato di allerta delle minacce terroristiche nel continente europeo e, proprio nei Paesi bassi, le reti jihadiste starebbero pianificando ulteriori attacchi in Europa.
Secondo indiscrezioni provenienti da fonti dell’intelligence europea, infatti, nel mese di ottobre il Daesh avrebbe intenzione di condurre attacchi multipli in almeno tre obiettivi di altrettanti Paesi dell’Ue con le tecniche già sperimentate negli attacchi di Parigi e, l’operazione condotta in Olanda, parrebbe confermare tali progettualità. A fattor comune, anche Al Qaeda avrebbe riproposto l’intenzione di colpire l’Occidente, come emerso dal recente comunicato di Ayman al Zawahiri che, in antitesi all’Isis, più proteso a colpire i Paesi europei, avrebbe però indirizzato le azioni degli adepti con piani rivolti a colpire gli interessi di Israele e degli Stati Uniti.