a cura di Sara Novello
Secondo i dati di uno studio dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità, la salute dei maschi europei necessita di particolare attenzione poiché non vi é coesione tra i vari paesi dell’Unione circa il concetto di “salute e prevenzione” portando le aspettative di vita tra Europa dell’est e dell’Ovest dai 64 agli 81 anni. Un divario, dunque di ben 17 anni. Uno studio presentato proprio dall’Oms, infatti, rivela un preoccupante aumento di decessi tra gli uomini europei e come vi sia una notevole differenza nella aspettativa di vita tra un paese e l’altro.
La principale causa di decessi -in circa l’86% – é dovuta a infortuni non curati e malattie non trasmissibili come quelle cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie che nella parte orientale dell’Unione europea colpiscono circa il 37% degli uomini prima dei 60 anni.
Dai dati emersi, l’Oms incentiva la classe politica europea a “trattare la salute maschile in maniera più specifica”
Nonostante il benessere presente nell’Unione, uomini giovani muoiono per cause prevedibili. Ad oggi, dunque, si discute della mancanza del “concetto di prevenzione” da parte di alcuni Stati membri. Cattivi stili di vita, fumo e alcol al primo posto (una minore esigenza a rivolgersi alle strutture sanitarie e ai medici nel caso di particolari sintomi d’allarme e peggio ancora nel caso di patologie psichiatriche non curate che portano a tassi di suicidio 5 volte superiori negli uomini che nelle donne europee), sono alcune delle cause che portano al decesso. Il Summit dell’Oms, attualmente a Roma, rifletterà su questo e altri punti tra cui l’obesità, fumo e consumo di tabacco e calo dei dati inerenti la copertura vaccinale.