Il 26 luglio scorso circa 600 migranti hanno assaltato Ceuta, a confine con il Marocco riuscendo ad entrare clandestinamente in Spagna. E adesso, a distanza di quasi un mese, la storia si ripete. Questa mattina, intorno alle 9, un gruppo composto da almeno 115 africani sub-sahariani, hanno scavalcato le recensioni approfittando della distrazione delle guardie marocchine impegnate nella preghiera in occasione dell’Eid al-Ahda, la Festa del montone, celebrata dai musulmani.
Stando a quanto riferito in un tweet dalla Guardia Civil, alcuni agenti sono rimasti feriti dal lancio, da parte degli immigrati di acidi e calce viva. Una volta a Ceuta, il gruppo si è diretto verso il Centro di accoglienza, ancora devastato dall’assalto del 26 luglio.
Un abrazo con nuestro deseo de pronta recuperación a los 7 guardias civiles heridos por quemaduras de ácido y cal cuando intentaban evitar un intento de entrada de personas a través del vallado del perímetro fronterizo de #Ceuta pic.twitter.com/dLBuYdlVei
— Guardia Civil ?? (@guardiacivil) August 22, 2018
Una situazione di tensione che la Spagna gestisce con difficoltà. Il premier, Pedro Sanchez, ha espresso tutto il suo sostegno alle forze di sicurezza dello Stato, in particolare agli agenti della Guardia Civil feriti durante l’assalto al confine che separa Ceuta dal Marocco.
Ma questa situazione rischia di peggiorare. La Spagna, come già segnalato nei nostri articoli, è la nuova porta di ingresso dei migranti in Europa.
In un mese, circa 800 persone hanno superato il confine sud del Paese illegalmente, assaltando le barriere. Inoltre, spiega una relazione della Commissione europea del 2017, “la maggior parte dei migranti irregolari salvati nel Mediterraneo centrale non sono probabilmente rifugiati nel senso inteso dalla Convenzione di Ginevra, dato che circa il 70% proviene da paesi o regioni che non soffrono di conflitti violenti o regimi oppressivi”.