Il comparto della sicurezza francese sarebbe sull’orlo dell’implosione. In base ai contenuti un rapporto del senato transalpino pubblicato il 3 luglio scorso, i redattori delegati avrebbero sollecitato un rapido intervento delle autorità preposte alla gestione dello specifico comparto poiché, dall’autunno del 2017, periodo in cui venne commissionato il rapporto, sarebbero emersi inquietanti segnali di disagio tra gli appartenenti ai corpi della Police nationale e della Gendarmerie.
Ondata di suicidi tra gli agenti
La richiesta di approfondimenti era stata sollecitata nell’autunno scorso dal governo dopo l’ondata di suicidi che ha coinvolto agenti e militari delle due forze di polizia francesi con una percentuale del 36%, superiore alla media nazionale. Tra i motivi del disagio figurerebbe la mancanza di finanziamenti idonei a rinnovare il comparto logistico dei due corpi, le caserme, il parco veicoli e il rinnovo degli strumenti investigativi di base nei settori delle tecnologie informatiche e della comunicazione.
L’emittente transalpina France24 ha dedicato uno specifico approfondimento alla problematica del malessere serpeggiante tra gli addetti alla sicurezza del paese e il quadro che ne è emerso è stato definito allarmante, sull’orlo dell’implosione. Il senatore François Grosdidier del partito Les Républicains ha dichiarato all’emittente francese: “Stiamo correndo il rischio di vedere i servizi di sicurezza diventare inutilizzabili. Molti di loro sono al punto di rottura. La polizia è costretta a operare con meno risorse di fronte a minacce sempre più violente, manifestazioni che sono sempre più difficili da gestire, con l’emergere dei Black Block (gruppi noti anche come “les casseurs” che incitano alla violenza durante le proteste ) e una crescente ostilità alle autorità tra i cittadini”. Oltre alla violenza dei criminali comuni le forze di polizia sono sottoposte anche al permanere della minaccia terroristica che, in Francia, ha mietuto vittime anche tra i singoli agenti con assalti successivamente rivendicati dallo Stato islamico.
Malessere anche tra i funzionari di polizia
E il disagio non si ferma ai gradi inferiori delle due forze di polizia. Numerosi funzionari, infatti, avrebbero presentato le dimissioni, altri richiesto trasferimenti, mentre alcuni di loro sono giunti a gesti estremi.
La rivolta in atto a Nantes in questi giorni, provocata da un incidente e cavalcata, come spesso accade, da masse di immigrati sempre più incontrollabili, può rappresentare il punto di non ritorno per gli apparati di polizia. Ancora una volta gli agenti ed i militari al servizio di uno stato membro della traballante Unione europea, dovranno tentare di sedare una delle tante rivolte provocate dalle insensate politiche messe in atto da una comunità di Stati che continua a salvaguardare i diritti dei nuovi arrivati, elargendo allo scopo lauti finanziamenti, a scapito dei propri cittadini e di chi è delegato alla loro tutela anche a rischio della propria incolumità.