Ieri l’Huffington Post ci ha fatto l’onore di citare e riprendere il “Piano B per l’Italia” che, nel 2015, presentammo alla Link University alla presenza di un folto pubblico. Certo avremmo preferito che si fossero resi conto all’ora del nostro lavoro, ma meglio tardi che mai.
Il Professor Paolo Savona ci onorò con una sua introduzione in cui si concentrò sul “Piano A”, cioè sui passi necessari per rendere l’Euro una moneta veramente comune ed unitaria europea, perchè è evidente a tutti coloro dotati di occhi e di un minimo di autonomia intellettuale che così come è l’Euro non funziona e non solo per l’Italia, ma per tutti. Basta leggere ciò che, con abbondanza di dati, scriviamo da anni nel nostro sito per capirlo.
Inoltre il “Piano B”, elaborazione accademica di un team ampio costituito dagli autori di S.E. che citerò alla fine, non era mai stato concepito come una strada da percorrere, ma come un piano di emergenza a fronte di eventi monetari improvvisi e di rottura. Una sorta di “Lancia di salvataggio” o di “Uscita d’emergenza” economica che viene progettata non per un suo normale utilizzo, ma per far fronte ad eventi imprevedibili ed indesiderati che, comunque, potrebbero accadere non per nostra volontà.