A seguito degli scontri che continuano ormai da quattro giorni al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, il Consiglio della Lega araba ha richiesto formalmente, con un documento votato all’unanimità diretto all’assemblea generale dell’Onu e al Consiglio di sicurezza, l’adozione di misure idonee all’apertura di una commissione di inchiesta al fine di individuare i responsabili israeliani di quelli che la lega dei Paesi arabi ritiene “crimini contro l’umanità”.
Dichiarazioni simili nei contenuti erano state espresse nella giornata di domenica dal presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che aveva apertamente accusato Israele di avere compiuto un massacro negli scontri lungo il confine con la Striscia di Gaza. Inoltre, aveva aggiunto che il popolo turco “appoggerà fino alla fine i fratelli palestinesi nelle loro legittime richieste”.
Mentre le polemiche infuriano, anche sotto la spinta di Hamas che tenta in questo modo di ottenere quella visibilità e quella ribalta mediatica idonee a proseguire nell’opera di reclutamento di miliziani da gettare nella mischia, l’esercito israeliano, per bocca del portavoce, colonnello Avichay Adraee, ha diffuso sui social network un documento diretto ai residenti di Gaza avvisandoli “che Hamas ti sta usando e distrae la tua attenzione dalla sua responsabilità di prendersi cura di te e governare la Striscia di Gaza. Hamas ti sta sacrificando per andare avanti con inutili ordini del giorno e spreca milioni invece di investire nel tuo benessere”.
Secondo i vertici militari israeliani, Hamas sta utilizzando in modo cinico le donne e i bambini, facendoli avvicinare alle recinzioni e utilizzandoli come scudi umani a difesa dei miliziani che, continuamente dietro la copertura del lancio di molotov e fumogeni, tentano di superare la linea di confine.
Le sedici vittime degli scontri, tra i quali 10 miliziani di Hamas, successivamente ai riti funerari hanno ottenuto il riconoscimento di “martiri caduti nella lotta contro l’oppressore” e i vertici dell’organizzazione islamista hanno pubblicato in serie le foto ritraenti i cadaveri dei miliziani mentre venivano “esibiti” per le strade della Striscia di Gaza per ricevere gli onori tributati dalla popolazione.
Il pesante bilancio degli scontri di questi giorni non ha creato alcuna incrinatura sul fronte unitario costituito da Anp, Hamas e Jihad islamica che, intenzionati a proseguire con le manifestazioni sino al mese di maggio inoltrato, intravedono l’occasione di cavalcare la protesta, e le vittime, per ottenere congrui risultati politici e, soprattutto economici, nel panorama internazionale.