a cura di Sara Novello
Il passaporto post-Brexit della Gran Bretagna, icona della riconquistata indipendenza dall’Europa, sarà realizzato di colore blu. I Brexiters hanno reagito con sdegno alla notizia che la stampa non resterà nel Regno Unito e a una società britannica (la De La Rue). L’appalto é stato vinto dalla società franco-olandese Gemalto.
La decisione far stampare i passaporti blu della Gran Bretagna a una società estera è definitiva, ha detto il governo. Theresa May ha dovuto affrontare profonde discussioni intervenendo su ciò che i critici hanno definito un umiliante simbolo del futuro post-Brexit. Il ministero degli Interni inglese ha dichiarato che la decisione di scegliere il migliore offerente farà risparmiare ai contribuenti circa 120 milioni di sterline nei cinque anni del contratto.
Il deputato Tory, Sir Bill Cash –presidente del Comitato per lo scrutinio europeo dei Comuni- ha commentato :“Penso sia a dir poco incongruo. È completamente inutile ed è simbolicamente sbagliato. Qualunque siano le condizioni che hanno portato alla decisione in termini di prezzi”.
L’ex Ministro del governo, Priti Patel, ha dichiarato al Sun: “Questo dovrebbe essere un momento da celebrare. Il ritorno al nostro iconico passaporto blu ristabilirà l’identità britannica anche se fatto dagli europei diventerà una umiliazione nazionale”.
Per Tom Brake, portavoce dei liberali democratici di Brexit, “la saga sul passaporto blu si sta trasformando in una farsa. In primo luogo è stato stabilito che non era necessario lasciare l’UE per averli. Ora apprendiamo che i passaporti saranno stampati da una compagnia straniera. E per aggiungere il danno alla beffa, pagheremo per la loro importazione!”
Polemico anche il capo del gruppo campagna pro Europa, Best For Britain, Eloise Todd, secondo cui “il nuovo passaporto blu pro-Brexit doveva essere una dichiarazione di intenti e ora scopriamo che devono essere fatti da Francia o Olanda. Immagino che Brexit Blue sarà ora classificato del colore della Marina francese”.
Da Bruxelles, intanto, un alto funzionario ha replicato alle critiche inglesi affermando che “a seconda di come si svolgeranno le negoziazioni su tutte le questioni relative alla libera circolazione dopo la Brexit, c’é il rischio significativo che i cittadini britannici potrebbero perdere il diritto di utilizzare la corsia preferenziale per i cittadini durante il viaggio nel continente europeo, nonché essere obbligati a utilizzare un nuovo sistema di informazione e autorizzazione di viaggio dell’Ue, Etias”, modellato sullo schema US che potrebbe richiedere ai viaggiatori britannici in Europa di registrarsi in anticipo pagando una piccola tassa amministrativa.