Dopo una settimana dall’assassinio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata sono partiti i primi arresti. Secondo i media locali la polizia slovacca ha arrestato, nell’est del Paese, l’imprenditore italiano Antonio Vadalà, il fratello Bruno e il cugino Pietro. In un secondo momento sono stati arrestati anche Diego Roda, Antonio Roda, Pietro Catroppa (54 anni) e Pietro Catroppa (26). I Vadalà, i Roda e i Catroppa sono gli stessi di cui il cronista aveva parlato nell’ultima inchiesta legandoli alle famiglie della ‘ndrangheta calabrese e ai sospetti illeciti fatti con i fondi europei.
Le indagini continuano
Le indagini proseguono a tappeto e sembrerebbe che le inchieste redatte da Kuciak trovino terreno fertile anche per gli investigatori. Intanto il Governo mantiene la promessa di trovare i responsabili del brutale assassinio del giornalista mettendo a disposizione tutte le risorse possibili.
La polizia locale ha informato che farà “sapere in corso d’opera le prossime mosse”.
Le inchieste di Kuciak
Il cronista Kuciak aveva lavorato anche sui Panama Papers e stava indagando sulla gestione dei fondi europei che, secondo le sue inchieste, non venivano utilizzati in maniera trasparente. I colleghi della redazione dove collaborava, Aktuality, sono convinti che “è stato ucciso dai clan calabresi”.
Questo perché, secondo un rapporto redatto da Kuciak stesso, ci sarebbero stati dei rapporti economici stretti e poco limpidi tra la Slovacchia dell’est e l’ndrangheta.