Si potrebbe dire “tanto tuonò che piovve”, questa pare essere la tendenza preferita portata avanti dalla sinistra durante la campagna elettorale. Un continuo succedersi di inviti più o meno palesi a ridurre al silenzio la controparte politica, come avviene quotidianamente sui canali pubblici e sulle altre reti nazionali o nelle piazze dove, manifestazioni non solo non autorizzate, ma portate alla violenta esasperazione del dissenso, tentano disperatamente di colmare l’immenso vuoto ideologico dei pochi partecipanti.
Così, nelle ultime settimane, le nostre strade sono state percorse da manifestazioni scarse nei numeri e nei contenuti ma strabordanti di violenza dialettica e non solo di quella.
È di ieri la comparsa di un’intervista di un’intrepida insegnante che durante la manifestazione “antifascista” di Torino, dove agenti di polizia sono rimasti feriti, era stata ripresa durante uno sfogo contro le forze dell’ordine mentre augurava la morte dei tutori dell’ordine pubblico.
Oggi, tanto per citare altri esempi, Nicoletta Dosio, uno dei leader del movimento Notav, ha rivolto l’invito a una manifestazione contro il comizio di Roberto Fiore previsto per il 1° marzo a Torino. Evento magari sgradito, ma comunque legittimo, poichè indetto da una lista, quella di Forza Nuova, che si è democraticamente candidata alle elezioni nazionali. E il tenore usato per propagandare la manifestazione non è certo presagio di una giornata tranquilla.
Un continuo soffiare sul fuoco in attesa che la controparte risponda, magari con violenza.
Ma anche gli esponenti ufficiali della sinistra non si sono astenuti dalla polemica. È il caso di Dario De Lucia, candidato piddino a Reggio Emilia che, forse a corto di argomentazioni politiche, ha voluto esternare il suo credo con un fotomontaggio raffigurante lo sfregio di piazzale Loreto con la foto di una sorridente Giorgia Meloni.
E sempre sui social appare un fotomontaggio con i volti di quattro esponenti della Lega, tra cui Borghezio, Maroni, Calderoli insieme a Luca Trani, accomunati in mezzo a secchioni di immondizia.
I tentativi di delegittimazione dell’avversario posti in essere, in primis dai mass media al servizio della sinistra, durante questa campagna elettorale, non ha avuto eguali nella storia dell’Italia democratica è portata avanti in maniera scientifica, volgare, ributtante.
Dagli agguati in strada alle violenze in piazza, dalle interviste pilotate, agli insulti, l’annaspante sinistra si è prodigata in mille modi pur di non annegare. Ed è di poche ore fa la notizia che “Liberi e uguali” non parteciperà al confronto a tribuna politica, previsto per questa sera, poiché avrebbe dovuto confrontarsi con il leader di Casapound, non ritenuto legittimo dal partito di Grasso. Di Stefano è stato visto piangere…