Pietre, bastoni e bottiglie di vetro contro gli agenti schierati a protezione del comizio del leader della Lega Matteo Salvini. Un copione ormai quotidiano quello visto a Pisa e messo in scena dai soliti ”antagonisti” , in questa occasione spalleggiati da ultras della locale squadra di calcio.
Il bilancio dell’ennesima giornata “antifascista” e di 7 teppisti arrestati e alcuni feriti
Mentre il leader del carroccio teneva il suo comizio in piazza Vittorio Emanuele, festeggiato da numerosi sostenitori giunti da tutta la Toscana, i sedicenti antifascisti partivano in corteo, ovviamente non autorizzato, su corso Italia con il chiaro intento di raggiungere la manifestazione leghista.
Giunti di fronte al cordone di polizia predisposto a difesa del comizio elettorale, iniziavano il lancio di bottiglie e fumogeni contro gli agenti che respingevano il tentativo di forzare il blocco. Non contenti del mediocre risultato raggiunto, gli antagonisti, circa 200, quasi tutti a volto coperto, riprovavano ad avvicinarsi a piazza Vittorio Emanuele cambiando itinerario, questa volta percorrendo via Mazzini.
All’incrocio con via Cottolengo entravano nuovamente in contatto con gli agenti, provocandone la reazione e, nella fuga successiva alla carica delle forze dell’ordine, rovesciavano cassonetti continuando nel lancio di petardi, bombe carta e bottiglie.
Gli agenti sono riusciti a fermare 7 “antifascisti” che sono stati portati in questura mentre il corteo, abbandonato l’intento di disturbare la riunione leghista, si riuniva in sit-in proprio nelle vicinanze degli uffici di polizia chiedendo il rilascio dei fermati.
Il delirio antagonista è proseguito sui social network e sui siti d’area dove, a sostegno delle “doverose e pacifiche iniziative degli antifascisti”, sono comparsi commenti a sostegno delle proteste messe in atto. “Nonostante le piazze (siano) contro gli attacchi di matrice fascista – si legge – il dibattito politico si unisce contro gli antifascisti. La “pace sociale” sembra mirare a un riassetto conservatore del paese che bisogna contrastare con intelligenza”. E ancora, in riferimento ai fatti di Pisa “determinati i manifestanti si avvicinano al cordone degli agenti in antisommossa e partono due lunghe cariche. Cinque ragazzi vengono fermati e malmenati, due devono essere portati all’ospedale. I manifestanti costruiscono una barricata per proteggere il corteo, cresce la rabbia, lanci di oggetti contro le forze dell’ordine”. Insomma, è lecito costruire barricate per proteggere il corteo e, già che ci siamo, sempre a protezione dei pacifisti che sfilano, occorre anche lanciare oggetti contro le forze dell’ordine.
E come se non bastasse, compare un’immagine che reclama la liberazione dei due arrestati per l’aggressione subita dall’esponente di Forza nuova Massimo Ursino a Palermo. Insomma, quelli che accusano di violenza i fascisti, usano metodi violenti contro i rappresentanti dello Stato, siano essi agenti di polizia o legittimi rappresentanti politici. Qualcosa non funziona.