Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un insegnante*
Sono uno di quei maestri in possesso del diploma magistrale abilitante, assunti con riserva a tempo indeterminato nella scuola primaria statale, in seguito ad ordinanza cautelare del giudice amministrativo.
Purtroppo, com’è noto, il Consiglio di Stato in sede di adunanza plenaria ha ribaltato il proprio orientamento a noi favorevole, gettando nella disperazione e nell’incertezza lavorativa futura migliaia di docenti che da anni reggono la scuola pubblica con immensi sacrifici e dedizione.
Verremo licenziati, se la politica non interviene subito per sanare la situazione e ristabilire quel minimo di giustizia e certezza alle vite di onesti lavoratori. Questa ormai è una situazione nota ma la vicenda assume risvolti ancora più drammatici, poichè coinvolge addirittura persone invalide e disabili, assunte ai sensi della Legge 68/99.
Mi chiedo, come può un governo licenziare un docente, dopo aver superato l’anno di prova e dichiarato idoneo all’insegnamento da una commissione ministeriale. Nel caso di un disabile poi la faccenda si complica ancora di più, essendo stato assunto dalle graduatorie cosiddette “speciali”, non togliendo il posto a nessuno, nel pieno adempimento di una legge dello Stato. Se da un lato il governo PD ha cercato di facilitare l’inserimento del lavoratore disabile con il DLGS.151/2015, dall’altro lo licenzia con estrema facilità e senza alcuna esitazione. Dove sono finiti i valori della Costituzione, il rispetto delle leggi italiane e delle convenzioni/direttive europee ed internazionali a tutela della disabilità, il buon senso e la moralità di uno Stato che getta nel baratro i cittadini più indifesi, facendosi forte con i deboli e debole con i forti? Come fanno i politici a guardarsi nello specchio ogni mattina, consapevoli dello scempio di cui sono responsabili? Invito il governo, i sindacati e tutti i politici a riflettere e trovare una soluzione equa e ragionevole per il bene di tutti.
*Liberato Gioia