Un blitz pre-elettorale per tentare di raggranellare qualche voto. La tecnica è sempre la stessa e i presunti beneficiari sempre le forze armate che, anche questa volta, il governo tenta di blandire regalando quattro spiccioli. Dopo anni di attesa per il rinnovo del contratto e a distanza di quasi 6 mesi dall’apertura del tavolo per la concertazione, adesso la maggioranza ha fretta di chiudere per provare a portare a casa un risultato in questa legislatura che, oltre le promesse, alle forze armate non ha dato molto altro. Sul piede di guerra, infatti, i rappresentanti Cocer perchè, dopo la prima riunione tecnica dell’11 gennaio ci sarebbe stata la volontà del governo di concludere le procedure durante lo stesso tavolo. Dopo 9 anni di mancata concertazione, dunque, con problemi accumulati e necessità di chiarimenti sulle applicazioni dei vecchi contratti, il tutto si sarebbe dovuto concludere con una semplice riunione tecnica che, a conti fatti, continua a mortificare economicamente le forze armate.
Poca chiarezza su aumenti e contratti
Degli 800 milioni complessivi previsti per il Comparto Difesa/Sicurezza, il 90% sugli assegni fissi (metà sui parametri stipendiali e metà sull’indennità pensionabile) e il 10% sugli accessori individuati nel Fondo Efficienza. Mediamente l’incremento corrisponderebbe a circa 88 euro medi lordi. Gli arretrati del 2016, 2017 verrebbero dati sotto forma di una tantum, probabilmente i 650 euro lordi pro-capite di cui parlano i giornali. Quindi nulla per rivalutare i servizi esterni, notturni, compensi forfettari, straordinari, ecc.. Già a novembre scorso sui presunti aumenti in busta paga da gennaio le rappresentanze di forze armate e polizia avevano sbugiardato il governo.
L’obiettivo del governo sarebbe stato quello di far firmare ai rappresentanti un contratto economico e rimandare a data da definirsi quello normativo. Una posizione che ha fatto insorgere le rappresentanze delle forze dell’ordine che hanno rimandato al mittente le proposte.
Le richieste del Cocer
“Non si riconosce il ruolo pieno di parte sociale (Ruolo negoziale) alle Rappresentanze Militari – spiega Antonello Ciavarelli, rappresentante Cocer MM – Non ci sarà un contratto dopo oltre 8 anni di attesa; con i sindacati confederali il Governo ha concertato negli scorsi mesi in merito al contratto/aumenti per gli statali incontrandoli più volte. Sotto l’aspetto mediatico alcuni giornali e telegiornali evidenziano che già dalla busta paga si percepirà 650 euro. All’opinione pubblica arriva il messaggio del doppio privilegio (quello di statale e di militare). Non si evidenzia contestualmente che i 650 euro sono medi lordi e arretrati di 2 anni. Quindi il danno e la beffa. In realtà il tutto si risolverebbe in 88 euro medi lordi (42 netti circa)”.
La mancata concertazione normativa, infatti, comporterebbe la conseguenza che fino al 2021 non ci sarà possibilità di risolvere le gravi questioni che nel tempo si sono accumulate
“Nel caso della Marina ad esempio – spiega ancora Ciavarelli – vi è l’assurdità che coloro che navigano in missioni internazionali anziché percepire il ‘contingentamento’ come per le altre missioni percepiscono un compenso forfettario (C.F.I.) istituito con la concertazione del lontano 2002 per le esercitazioni. Quindi se la stessa persona è al Ministero in un ufficio percepisce 10 all’ora di straordinario, se naviga per garantire la Sicurezza internazionale solo 3 ore, ciò dal 2016. Un altro aspetto che andrebbe spiegato è per quale motivo le Forze di polizia percepiscono un Fondo Efficienza di circa 1.300 euro e le Forze Armate circa 1000 euro di meno. Così via per le norme che regolano le missioni (si imbarca il personale su una nave ai lavori e poi lo si manda a fare un corso, così non gli si pagano i rimborsi), l’istituto della reperibilità, per il mancato riconoscimento dei servizi esterni e notturni, norme sulla protezione sociale, tutela legale ecc., ecc..”.
Alla fine, tutti i rappresentanti Cocer delle forze armate e di polizia hanno fatto saltare il tavolo riuscendo ad ottenere altri incontri per capire come verrannno distribuiti i soldi. Ma il punto sul quale si dovrà ancora discutere è proprio il contratto normativo che ancora non è stato redatto.