“Non una bravata, non una banale farneticazione di qualche sciroccato. Le minacce che continuano a imperversare sul web contro gli appartenenti alle forze dell’ordine sono una cosa seria non possono essere sottovalutate, perché rappresentano un rischio grave e serio per la vita dei colleghi. E quanto si fa contro questi fenomeni non è abbastanza, se a distanza di pochi mesi torna come nulla fosse a comparire un portale finalizzato a dare la caccia agli sbirri. Bisogna chiuderlo immediatamente, e identificare subito i criminali che si nascondono dietro questa iniziativa per perseguirli severamente”. E’ quanto chiede, in una nota, Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, Sindacato indipendente di Polizia, dopo la notizia della riapertura della pagina web ‘Caccia allo sbirro’, già oscurata qualche mese fa dalla polizia postale, per rilanciare messaggi e propositi violenti contro poliziotti.
Minacce esplicite rivolte ai rappresentanti delle forze dell’ordine, spiega il Coisp, un vero e proprio schedario che si propone di individuare, identificare e rintracciare uomini e donne in divisa per mettere alla gogna gli agenti che imperversano contro le masse popolari. “Tra gli sbirri che difendono i fasci – questo si legge sulla pagina – vengono indicati poliziotti con nome e cognome, alla ricerca di ulteriori informazioni su di loro”. L’obiettivo è chiaro, denuncia il Coisp, “si chiede a chiunque abbia notizie sulla vita privata, sui luoghi che frequenta e persino sull’indirizzo privato dell’abitazione di indicare informazioni utili ad identificare l’obiettivo. Nella schermata si legge infatti di indicare Corpo, unità, grado del poliziotto, ed ancora la zona operativa di competenza e persino l’abitazione in cui risiede attualmente”.
Infine Pianese conclude: “Abbiamo raccolto troppo sangue versato da appartenenti alle forze dell’ordine nella storia per prendere alla leggera fenomeni striscianti come questo. Ci aspettiamo il massimo impegno e la massima attenzione contro questa vergognosa e criminale attività. Perché gli sforzi in difesa dell’incolumità dei poliziotti e delle loro famiglie non possono che essere pari ai sacrifici che essi compiono ogni giorno per il Paese”.