Dopo 24 ore convulse durante le quali notizie non confermate parlavano di colpo di stato in atto, i vertici dell’esercito dello Zimbabwe sono apparsi alla televisione di Stato ZBC, sotto il loro controllo, annunciando che il presidente 93enne, Robert Mugabe, e la moglie Grace “sono al sicuro e sotto la protezione dei militari. Vogliamo chiarire che questo non è un colpo di stato – hanno riferito gli ufficiali dell’esercito – Stiamo puntando ad assicurare alla giustizia i criminali, incluso Mugabe, che causano sofferenze sociali ed economiche al Paese”. Nel discorso alla nazione, i portavoce dell’esercito hanno rassicurato la popolazione sul rapido ritorno alla normalità e sul ripristino dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Durante la notte sono scoppiati disordini per le strade della capitale Harare, soffocati anche con l’utilizzo di mezzi militari, inclusi alcuni carri armati, che hanno preso il controllo delle principali arterie della città. I veicoli dell’esercito sono stati posizionati nei punti chiave di Harare, mentre nel Paese la popolazione ha iniziato lunghe code in banca per prelevare i propri risparmi, in vista di un peggioramento delle condizioni di vita nello Zimbabwe già in preda a una profonda crisi economica.
Il comandante dell’esercito, Constantino Chiwenga, già in un recente passato aveva minacciato di intervenire sul governo per placare le tensioni sociali e politiche. Il partito governativo, lo Zanu-Pf del presidente Mugabe aveva risposto al generale Chiwenga accusandolo di “alto di tradimento”.
L’azione dei militari ha ricevuto il plauso di gran parte della popolazione e dei veterani dell’esercito, grati al generale Chiwenga di avere agito per “un’efficace intervento contro gli abusi di potere dei politici”. “L’esercito dello Zimbabwe costituirà una vera democrazia e renderà il Paese una moderna nazione modello “, ha dichiarato Chris Mutsvangwa, presidente dell’associazione dei veterani, all’Associated Press di Johannesburg.