La polizia turca ha sventato un attentato pianificato da una cellula dell’Isis che progettava di attaccare il centro commerciale “Forum Istanbul”, nel quartiere di Bayrampasa, a Istanbul.
I quattro arrestati, 2 uomini e 2 donne, avevano articolato un piano secondo il quale avrebbero consegnato al reparto reclami alcuni forni a microonde, precedentemente acquistati e imbottiti di esplosivo, adducendo la motivazione del malfunzionamento e della volontà di sostituirli.
Successivamente all’avvenuta consegna e alle esplosioni programmate, altri due ordigni, collocati all’interno di un’auto e di una moto posteggiati di fronte all’uscita del centro commerciale, sarebbero stati fatti detonare coinvolgendo la folla in fuga. Solo dopo le esplosioni dei veicoli, i quattro avrebbero azionato le cinture esplosive di cui si erano muniti, dopo essersi mischiati ai soccorritori nel frattempo accorsi.
Un piano drammaticamente ingegnoso che i servizi di sicurezza turchi sono riusciti a sventare per tempo grazie al continuo monitoraggio della cellula che da giorni era tenuta sotto osservazione. L’antitrrorismo turca, infatti, a seguito di esplosioni avvenute in due distinti appartamenti nei quartieri di Esenyurt e Arnavutköy di Istanbul, aveva rinvenuto tracce di materiali chimici, chiodi, viti, telecomandi e circuiti elettrici, scoperta che aveva permesso di stabilire che le case erano utilizzate da militanti dell’Isis impegnati nella preparazione di un attacco.
Dopo essere risaliti alle identità degli occupanti degli appartamenti e alle auto dagli stessi utilizzate, la polizia turca aveva iniziato un’ operazione di controllo e pedinamento del gruppo e, il 28 otttobre scorso, aveva provveduto all’arresto dei quattro proprio nel posteggio del centro commerciale obiettivo dell’attentato. La polizia, a conferma dei sospetti, all’interno del centro commerciale, che ospita anche un grande magazzino Ikea, ha trovato quattro forni a microonde che contenevano dispositivi pronti ad esplodere.
Secondo fonti dell’intelligence turca, l’arresto della cellula dell’Isis rappresenta “lo sforzo più grande e di maggior successo negli ultimi 30 anni” ed ha consentito il sequestro di un ingente quantità di esplosivo come – sempre secondo la fonte – non succedeva da anni.
Dopo il massacro di Capodanno nei locali notturni Reina di Istanbul, avvenuto poco più di dieci mesi fa, il Paese ottomano ha ottenuto notevoli successi nella lotta al terrorismo islamista con l’arresto, nell’ultimo anno, di circa 4.000 soggetti dichiaratamente legati al Califfato.
Analisti del campo dell’antiterrorismo ritengono che la pianificazione di attacchi, anche su vasta scala, sia una diretta conseguenza della sconfitta militare patita sul campo dall’Isis con la conseguente perdita di territori e la fuga dei miliziani all’estero. Una pericolosa dispersione dei sostenitori della jihad che non sarà facile arginare sia nei Paesi limitrofi sia soprattutto in Europa, dove troppo spesso il flusso dei mujaheddin avviene giovandosi delle rotte dell’immigrazione clandestina, rendendo quasi impossibile una loro individuazione.