“I commissari di polizia che ci sono stati negli ultimi 5 anni hanno fatto sembrare Malta un Paese delle banane”. Questo l’affondo portato dall’ex leader dell’opposizione Simon Busuttil in Parlamento contro il premier maltese Joseph Muscat. “Dovrebbe dimettersi. Chi è responsabile? Senza dubbio per me lo è il primo ministro. Nessuno dice chi abbia fatto il delitto o che lo abbia commissariato, Dio mi proibisce di pensarci, ma come leader è responsabile di tutto quello che succede in questo Paese e a dove ci ha portato adesso”, ha continuato.
Cinque giorni sono trascorsi dall’assassinio della blogger Daphne Curuana Galizia e sono ancora troppi i dubbi e le incertezze che avvolgono il delitto e le responsabilità. Che cosa sapeva? Perchè ucciderla in maniera così teatrale? Quanti avevano interesse ad eliminare Daphne? Queste e altre domande si pongono investigatori, stampa e cittadini maltesi.
Per placare le acque non poco agitate nel Paese, la polizia ha indetto una conferenza stampa durante la quale il commissario di polizia Lawrence Cutajar ha risposto a qualche domanda, senza però sbilanciarsi su quello che “potrebbe influenzare negativamente le indagini in corso”. Durante l’incontro con i giornalisti è stato sottolineato che le indagini sono guidate dalle autorità locali in collaborazione con quattro agenti dell’Fbi e quattro funzionari olandesi che assistono alle indagini forensi. Cutajar ha spiegato che per la risoluzione del caso i maltesi si stanno avvalendo anche dell’unità informatica e della polizia divisoria.
Un’atmosfera tesa e caotica quella della conferenza, dove più volte è stato chiesto di fare silenzio. Tante le domande rivolte alle autorità da parte dei giornalisti, ma il commissario ha affermato di non poter commentare gli aspetti più rilevanti, se ci siano stati filmati della casa o dell’area circostante o in merito al tipo di materiale utilizzato per l’autobomba nè tanto meno se siano stati recuperati documenti appartenenti a Galizia. Cutajar ha però specificato che l’arrivo dell’Fbi non era previsto per questo caso ma per un altro inerente al traffico di esseri umani ma, vista la difficoltà del caso, hanno chiesto un supporto. “Abbiamo chiesto assistenza straniera perché una volta arrivati sul posto abbiamo notato ci sarebbero state diverse difficoltà”, ha detto il commissario. “Stiamo facendo del nostro meglio per risolvere questo caso e tutte le nostre risorse sono concentrate nella sua soluzione”, ha concluso Cutajar. All’incontro erano presenti anche il vice commissario Silvio Valletta e i commissari Kevin Farrugia e Martin Sammut.
Il leader dell’opposizione Adrian Delia non è affatto soddisfatto del lavoro della polizia maltese e chiede le dimissioni del commissario perché ” Il meglio che possono fare non ci offre il conforto che le cose siano state fatte nel miglior modo possibile”, riferendosi anche alla sfiducia dimostrata dai cittadini del Paese nei confronti di Cutajar. Ha così proposto che venga nominato un altro commissario votato dalla maggioranza dei due terzi del Parlamento.