L’Italia è considerata meta turistica sicura. Tra il 2015 e il 2016, infatti, c’è stato un incremento degli arrivi stranieri del 3,7%, attestandosi al quinto posto in una classifica mondiale con 52,6 milioni di visitatori all’anno. Le regioni ad avere il primato sono il Veneto con oltre 42 milioni di presenze nel 2015, seguito dal Trentino Alto Adige con quasi 27 milioni. Non solo nord. I turisti stranieri scelgono il mare della Campania, Sicilia e della Sardegna, portando la percentuale di presenze al 48%. Sono questi alcuni dei dati presentati alla Farnesina dal ministro degli Esteri Angelino Alfano e dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini in occasione dell’evento “Italia. Paese per viaggiatori”.
Solo nel 2016 la Farnesina ha emesso oltre 1 milione e 800 mila visti
Di questi quasi 2 milioni sono per il turismo, il 12% in meno rispetto al 2015. Perché con la nuova politica adottata il visto che viene richiesto vale per 5 anni. Nonostante ciò l’Italia, secondo dati della ministero degli Esteri, è il Paese tra quelli appartenenti a Schengen che ha emesso più visti turistici. Diverso invece per i circa 52 mila visti rilasciati per motivi di studio, che hanno registrato un incremento del 2,7% rispetto al 2015.
Il turismo aumenta l’occupazione
Il settore vale in Italia 171 miliardi di euro, cioè l’11,8% del Pil. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il piano strategico del turismo per gli anni 2017-2018. Il piano in questione ha come obiettivi fondamentali l’integrazione dell’offerta nazionale, innovazione del marketing del brand Italia, crescita della competitività e miglioramento della governance di settore. Questo avviene proiettando il nuovo turismo non solo verso le grandi città, ormai ben conosciute e stracolme di visitatori, ma verso i borghi italiani meno conosciuti ma considerati un bene prezioso per il nostro Paese. “Noi siamo la super potenza della bellezza, della cultura, del gusto e del design”, ha dichiarato durante l’evento il Ministro Angelino Alfano. “Con il Piano Strategico del Turismo vogliamo contribuire a rafforzare la crescita del Pil che abbiamo registrato in questi primi mesi del 2017. Vogliamo continuare ad attrarre i turisti nelle città e nei luoghi più famosi. Ma vogliamo anche promuovere destinazioni meno conosciute e pure ricche di potenzialità ancora inespresse. Per stare al passo con i tempi – ha continuato Alfano – nel Piano abbiamo dato molta attenzione alla digitalizzazione all’innovazione e alla sostenibilità”.
Dal ministro degli Esteri a quello dei Beni Culturali
“Abbiamo di fronte una grande sfida. Adesso con il turismo dobbiamo imparare a governare una crescita enorme”, ha dichiarato Dario Franceschini durante la presentazione del piano strategico del turismo. “Abbiamo tantissime nuove richieste da Paesi asiatici, dalla Cina soprattutto. Con questo piano strategico ognuno farà la propria parte. Sia il pubblico che privato – Alcuni luoghi conosciuti in tutto il mondo hanno problemi obiettivi di fragilità e grandissimi flussi turistici. La crescita va bene però con obiettivi strategici. Avere luoghi con troppe persone vuol dire che bisogna trovare soluzione. La soluzione – ha spiegato- potrebbe essere avere nuove tecnologie e non come si è detto il pagamento di un ticket”. E ancora: “L’affollamento porta degrado e pericolo. Serve quindi un turismo sostenibile sotto tutti i punti di vista. Puntare a un turismo che porta ricchezza, e non mi riferisco alla nicchia ma bisogna scegliere in maniera intelligente il tipo di promozione che facciamo all’estero”.
Questo è l’anno dei borghi
Il Ministro Franceschini ha poi dichiarato: “Questo è l’anno dei borghi, il prossimo sarà l’anno dell’enogastronomia. La cultura ci da competitività con tutti. Italia è cultura. Cultura e turismo sono una coppia sinergica. Anche i Comuni vanno verso questa direzione ma bisogna incrementare le infrastrutture. Non esiste che l’Alta Velocità si ferma a Salerno, deve arrivare fino a Palermo. C’è bisogno di migliorare treni e aerei per raggiungere tutte le parti d’Italia. Questa è una grande sfida – ha concluso – ma è un grande veicolo per la crescita economica del Paese”.