Lo Stato di Israele nel biennio 2015-2017 ha raggiunto livelli sempre più avanzati in termini di efficienza e nuove tecnologie per la difesa dei propri sistemi e apparati di sicurezza per proteggere l’ambiente cyber.
Attualmente continua a creare un grosso numero di start up specializzate nella cyber security
Già nel 2015, otto di queste hanno venduto a investitori stranieri i loro prodotti, per un totale di 700 milioni di dollari. Il mercato risulta essere dal 2017 sempre più in crescita. Le agenzie governative e le infrastrutture sono gli obiettivi più critici, in particolare il settore elettrico e le grandi reti commerciali, come ad esempio le linee aeree e le aziende alimentari .
Il mondo della cyber security, tuttavia, in Israele è in continua trasformazione ottenendo sempre più un ruolo chiave nel panorama industriale del paese e in quello internazionale. Molte aziende, infatti, oramai svolgono un ruolo di rilievo nella tecnologia della difesa della rete, nella ricerca e protezione dei dati. Israele resta infatti il secondo mercato cyber del mondo, dopo gli Stati Uniti.
La creazione della cyber defense authority
Risale agli inizi del 2015 la creazione della cyber defense authority fortemente voluta dal Primo Ministro del paese e i cui principali obiettivi hanno avuto, da aprile 2016 fino ad ora, quello di sviluppare una risposta efficiente agli attacchi cyber.
Le Forze di Difesa israeliane (IDF) hanno operato insime alla Cyber defense authority, rimanendo responsabili degli aspetti militari e di quelli concernenti la difesa. Non solo: l’obiettivo primario ha riguardato anche l’aspetto concernente il miglioramento dell’efficacia operativa e militare nell’ambiente cyber, utilizzando al meglio le risorse umane e tecnologiche del paese.
In concerto alla Cyber Security Defense agisce IL–CERT, ovvero un’organizzazione professionale e civile che coordina le attività contro le varie minacce sui sistemi di informazione, concentrandosi su come prevenirle. A questo proposito l’istituto principale israeliano per la cooperazione pubblico-privata in materia di formazione sulla sicurezza in rete è a Beer-Sheva, sede della Ben Gurion University (BGU), nel sud del paese. Qui circa 1.000 dei 20.000 studenti che frequentano BGU sono iscritti a scienze informatiche. BGU è stata la prima università israeliana a offrire un programma di laurea in cyber security già diversi anni fa. La strategia di Israele infatti è quella di formare la prossima generazione di talenti informatici, interagendo con mondo accademico, con quello dell’industria high-tech e con quello militare.
Il reclutamento di giovani
In Israele il servizio militare, infatti, è obbligatorio per i giovani e crea un flusso costante di professionalità con esperienza sulla cyber security. La Idf Unit 8200 è un incubatore tecnologico con una particolare attenzione sulla sicurezza del cyber. Essa riesce a reclutare i suoi talenti migliori visitando le scuole superiori della nazione in modo da identificare i candidati ad alto potenziale. Studenti con capacità analitiche molto forti, in grado di saper prendere rapide decisioni e che riescono a lavorare bene in un ambiente di squadra. I tecnici della Unit 8200 lavorano direttamente con i propri clienti implementando prodotti innovativi. Proprio qui infatti sono nate diverse aziende attualmente leader.
Nel 2017 Israele resta infatti il secondo mercato cyber del mondo secondo solo agli Stati Uniti , aumentando così il ruolo di leader nel mondo della difesa contro le minacce virtuali, ma assolutamente pericolose quanto quelle fisiche.