Seggi aperti dalle 8, tutto il mondo ha gli occhi sulla Francia. Poco più di 46 milioni di cittadini francesi sono chiamati a eleggere il nuovo Presidente che li guiderà per i prossimi cinque anni, fino al maggio del 2022. Il ballottaggio vede il favorito Emmanuel Macron, candidato centrista di “En Marche!”, sfidare la candidata di estrema destra Marine Le Pen, leader del Front National. Le elezioni francesi sono particolarmente importanti perché sono la prova del nove per la tenuta dell’Unione Europea.
I seggi
I 66.546 seggi resteranno aperti fino alle 19.00 per l’intero Paese e fino alle 20.00 per le grandi città. Gli elettori dei territori d’Oltremare (Guadalupe, Guiana, Martinica, Saint-Barthélemy, Saint-Martin, Saint-Pierre e Miquelon e in Polinesia francese) hanno potuto votare ieri, insieme agli 1,3 milioni di francesi che risiedono all’estero. A La Réunion, Mayotte e in Nuova Caledonia voteranno oggi come nella Francia metropolitana.
Le ultime cifre
Gli ultimi sondaggi, pubblicati in Francia fino al 5 maggio scorso, danno Emmanuel Macron come favorito con percentuali che vanno dal 60 al 63% su un campione di intervistati che vanno da 1.000 a 5.000 persone, mentre Marine Le Pen si fermerebbe al 37-38% delle preferenze. Questo vantaggio deriva anche dall’ultimo dibattito televisivo di mercoledì scorso, dove Macron è apparso agli elettori più sicuro di sé e più concreto della sua avversaria.
Ma il grande spettro resta l‘astensionismo. Al primo turno i sondaggi avevano in generale sottostimato la partecipazione al voto (non si era recato alle urne il 22% degli aventi diritto), ma l’eliminazione dal ballottaggio dei principali partiti di governo rischia di generare una disaffezione da parte del loro elettorato. Inoltre, rispetto alle elezioni del 2002, in cui si sfidavano Jean-Marie Le Pen e Jacques Chirac, la presenza di un candidato di estrema destra questa volta non ha provocato una mobilitazione massiccia. Qualunque candidato vinca, la Francia rimarrà spaccata e insoddisfatta. Alcune persone che andranno a votare Macron solo per sbarrare la strada al FN dichiarano: “Battiamo Le Pen, ma poi protesteremo e manifesteremo dal giorno del risultato in poi”.
MacronLeaks
Giornata di silenzio elettorale ieri in vista dell’apertura delle urne. Un silenzio rotto solo dall’annuncio di Emmanuel Macron: “Attacco hacker massiccio e coordinato” contro la squadra di En Marche! ha portato alla diffusione di “varie informazioni interne (email, documenti contabili, contratti)” sui social media. Nessun commento o dichiarazioni hanno potuto oggi far seguito alle dichiarazioni del candidato centrista. Solo la commissione nazionale di controllo della Campagna presidenziale, dopo una riunione convocata d’emergenza per discutere del cosiddetto ‘Macronleaks’, ha esortato i media a non riferire sui documenti hackerati, invitando anche tutti i cittadini a non diffondere il materiale “in modo da non alterare la trasparenza delle elezioni, non infrangere la legge e non incorrere in un reato penale”.
La sicurezza
Prime elezioni della storia sotto stato d’urgenza. Rinforzate ancora le misure di sicurezza per il secondo turno: 50mila tra poliziotti e gendarmi, oltre a militari dispiegati all’interno dell’operazione anti-terrorismo Sentinelle, sorveglieranno gli oltre 66.546 seggi della Francia metropolitana. Ciò che preoccupa maggiormente le autorità francesi sono i possibili festeggiamenti post-vittoria, soprattutto nella capitale. Solo nell’area di Parigi saranno attivi 12mila poliziotti e militari, di cui solo 5mila si dedicheranno integralmente a garantire la sicurezza delle operazioni di voto e l’ordine pubblico.
I passi successivi e il calendario della transizione
Il candidato che otterrà la maggioranza dei voti sarà il nuovo inquilino dell’Eliseo. Il calendario della transizione prevede le dimissioni del precedente governo per il 10 maggio, l’investitura del nuovo presidente al più tardi per il 14 maggio e la scelta definitiva dei nuovi ministri per il 15 o 16 maggio.