“In Italia esistono appena 400 parchi gioco con almeno una giostra accessibile anche ai bambini disabili e solo 40 possono definirsi realmente inclusivi”. A sostenerlo sono Claudia Protti e Raffaella Bedetti, fondatrici del blog Parchi per Tutti, in un’intervista a Ofcs Report.
In Italia non esiste un censimento dei parchi accessibili, quali sono i dati a vostra disposizione?
“Esatto, non esiste alcun censimento ufficiale. Noi abbiamo aperto il blog nel marzo 2014 e quasi da subito abbiamo iniziato a raccogliere dati relativi ai parchi: dove sono installati giochi accessibili, dove è presente la sola altalena per carrozzine e in quali città esistono veri e proprio parchi inclusivi. Il tutto grazie a notizie online, amici, utenti che ci seguono e ci hanno segnalato i parchi accessibili delle loro città. Ad oggi in Italia esistono poco meno di 400 parchi o giardini dove sono presenti uno, due o diversi giochi accessibili e fruibili anche a bambini con disabilità. Solamente 40 di essi sono veri e proprio parchi inclusivi, negli altri casi di tratta di pochi giochi installati magari su terra, (terreno poco adatto al transito delle carrozzine), per la maggioranza altalene per carrozzine: 253 su tutto il territorio italiano. Purtroppo questo gioco è poco inclusivo visto che è riservato ai soli utenti in carrozzina e quindi non fruibile da parte di bambini con disabilità motorie lievi, altri tipi di disabilità o bambini “normodotati”.
Quali sono le difficoltà che un bambino disabile incontra oggi andando in un parco giochi urbano?
“Per quanto riguarda le disabilità motorie la difficoltà principale è riuscire ad accedere al parco. Gradini, ghiaia, prato alto sono barriere difficilmente superabili in autonomia. Non parliamo poi dei giochi che spesso sono dotati di scalette ripide, pareti di arrampicata. Con i bambini piccoli è più semplice: la mamma può prendere in braccio il bimbo, sollevarlo e posizionarlo su un gioco. Ma i bambini crescono e peso e altezza. Questo impedisce ai genitori di prendere in braccio un bambino di 30 o più chili e portarlo in cima allo scivolo”.
Quanto tempo ci vuole e quanto costa oggi costruire un parco giochi per tutti?
“Realizzare un parco può sembrare semplice, ma non lo è affatto. A Rimini esiste uno dei parchi gioco inclusivi più belli in Italia. L’idea della sua realizzazione è partita da una mamma. Il Comune ha approvato un primo stanziamento fondi nell’estate 2014 e affidato l’incarico della progettazione a un consulente esterno nel dicembre dello stesso anno. Sono state coinvolte anche le associazioni durante incontri per condividere le scelte riguardo al luogo e ai giochi. I lavori sono iniziati nell’autunno 2015 e il parco è stato inaugurato ad aprile del 2016. In questo caso un anno e mezzo, ma si tratta di un parco davvero ben progettato e costato circa 150 mila euro”.
Negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo, ma sono spesso iniziative di associazioni o di privati. Alle Istituzioni sembra non interessare abbattere le barriere e favorire la fruibilità degli spazi pubblici per tutti. È così?
“Effettivamente spesso l’idea di realizzare un parco per tutti i bambini parte dal basso da associazioni, comitati di cittadini, mamme di bambini con disabilità. Le amministrazioni in tanti casi non sono al corrente dei problemi che hanno i bambini con disabilità al parco giochi o comunque pensano di risolverle installando un’altalena o un gioco con la rampa. Diciamo che scelgono la strada più facile e veloce: gioco da catalogo e nessun coinvolgimento con esperti di aree gioco”.
Il vostro blog raccoglie tante segnalazioni e progetti, quale obiettivo vi siete date e quale messaggio lanciate a chi ci governa?
“L’obiettivo è quello di sensibilizzare le amministrazioni, ma anche cittadini, associazioni e aziende che producono strutture gioco per parchi. Vorremmo che tutti comprendessero che i parchi giochi classici attualmente presenti nelle città italiane sono quasi tutti inaccessibili ai bambini con disabilità. Eppure il gioco è un diritto, sancito dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, e quindi tutti i bambini dovrebbero avere la possibilità di frequentarlo insieme ai loro amici. Cerchiamo anche di spiegare cos’è un parco giochi inclusivo perché in Italia questo tipo di area gioco non è molto diffusa e la maggior parte delle persone confonde la semplice installazione di un’altalena per carrozzine con la realizzazione di un parco accessibile (fondo e vialetti lisci e pianeggianti), dove la maggior parte delle giostre devono poter essere fruibili da parte di tutti i bambini”.
@PiccininDaniele