Preservare il patrimonio culturale mondiale archiviando file e immagini tridimensionali, tutelando l’integrità della memoria collettiva. E’ quanto si propone CyArk, abbreviazione di Cyber Archive, un’organizzazione no-profit americana con base nella baia di San Francisco. Il progetto che rivoluziona il sistema archivistico mondiale e lancia possibili sviluppi di fruizione di immagini dei monumenti mondiali e della loro possibile ricostruzione, è stato lanciato da Ben Kacyra, un ingegnere civile iracheno che, espatriato in Usa, ha dedicato le sue energie a sviluppare il primo vero Laser Scanner portatile 3D. La conservazione digitale in 3D, oltre a essere sfruttata per monitorare il graduale processo di decadenza, nei casi peggiori potrebbe servire alla ricostruzione dei siti in seguito a eventi catastrofici, si legge sul portale internet www.cyark.org . Abusi, cambiamenti climatici, terremoti e guerre, come nel caso della distruzione deliberata, alcuni anni fa, dei Buddha di Bamyran da parte dei talebani o come nel recente attacco terroristico a più riprese di Palmyra e Aleppo in Siria. Attraverso la scannerizzazione, la modellazione e l’utilizzo di tecnologie spaziali all’avanguardia e droni, la compagnia lavora alla costruzione di un database che ha già raccolto informazioni su un centinaio di siti come Pompei, Tebe, Chichén Itza, Tikal, il Monte Rushmore e la Sydney Opera House e adesso intende elevare la sfida mappandone 500 in 5 anni.
Ma per l’Italia sono in fase di scannerizzazione 3D solo pochi siti, che destano curiosità e perplessità. E così, scorrendo il portale, si scopre che l’attenzione degli americani esclude al momento il patrimonio mondiale archeologico di Roma come di tutte le città d’arte e i monumenti del Rinascimento fiorentino, escludendo persino Venezia, e rivolgendo i potenti scanner tridimensionali alla Torre pendente e alla piazza dei Miracoli di Pisa, ai resti dell’Antica Stabia, all’ipogeo etrusco a Perugia, e ancora più curiosamente al santuario francescano della Verna e all’hangar per dirigibili che si trova ad Augusta in Sicilia. Il sito riporta i monumenti in via di scannerizzazione anche in altri paesi esteri. Negli archivi americani della fondazione ci sono già le immagini tridimensionali di Cidade Velha, il primo “centro di smistamento di schiavi africani”, quel forte costruito dai portoghesi a Capo Verde per trasferire gli schiavi.
Non solo una mera focalizzazione artistica culturale, ma il progetto pare avere un’esigenza anche di natura socio antropologica e politica per gli attacchi subiti da questi siti per guerre e terrorismo. Lo testimonia, ad esempio, la scannerizzazione già effettuata del monastero medievale di Geghard in Armenia, dove si è anche sviluppata una scuola per restauratori, o come per la stazione idroelettrica di Sogi Power Plant a Kagoshima, sud dell’isola di Kyushu in Giappone. Stupisce certo che le indagini e la cattura di immagini con droni e sofisticate apparecchiature riguardano ad esempio la grotta delle apparizioni della Madonna e l’annesso santuario cattolico di Lourdes, le architetture gotiche della Cattedrale di Beauvais o l’eccezionale chiostro e convento medievale con la chiesa romanica di Saint Trofime in Provenza. E ancora in altri Paesi, come per il Guatemala, il progetto cyark scannerizza e mappa il tempio Maya di Tikal.
In Cina, invece, sono le tombe e i mausolei della dinastia imperiale Qing, a Zunhua, 125 chilometri da Pechino, ad essere scannerizzati, testimoniando l’esigenza del progetto di preservare i simboli religiosi dell’umanità come ad esempio per la tomba reale di Kasumby in Uganda, ritenuto di vitale importante per le popolazioni martoriate da guerre civili e massacri perpetrati in nome delle tribù. A Panama, in Sud America, è il Fort Sant Lorenzo ad essere stato coinvolto nel progetto. Primo esempio di architettura coloniale spagnola. E poi la torre di Londra, la porta di Brandeburgo a Berlino, Washington, i reperti assiri conservati al Museo di Londra, le statue di Rapa Nui o come per il primo sito estremo polare di Fort Conger sul grande fiordo dell’isola di Ellesmere in Canada. Non solo architettura, ma anche educational storico come per il Camino Real della California, realizzato in collaborazione con Ibm e alte scuole di specializzazione. E’ probabile che il progetto possa ulteriormente avanzare e avere ulteriori estensioni, rivoluzionando la concezione della stessa modalità di visita e studio di tali siti mappati e fotografati e determinando un concetto di archivistica e mappatura mondiale.