Gli attacchi informatici causano 9 miliardi di euro di danni l’anno. Si tratta, secondo il Rapporto Eurispes 2017, di una nuova e complessa dimensione dell’insicurezza, un fenomeno pervasivo a cui si deve rispondere. A livello globale, i crimini su internet sono aumentati del 30%. Nel 2015 il cybercrime si è confermato come prima causa di attacchi gravi. Tra i crimini in crescita il cyber stalking.
Otto persone su dieci hanno subito cyber stalking.
Si tratta di un fenomeno denunciato dal Rapporto Eurispes e che sta diventando molto serio in Italia. Riguarda le persecuzioni maniacali su internet e via cellulare. Le vittime sono soprattutto giovani e stanno aumentando inevitabilmente con l’avvento del primato dell’era tecnologica. Picchi di molestie, offese, furti d’identità e materiali fotografici, manipolazione dei dati e sfruttamento delle persone, spesso senza un’identità , davanti a una tastiera o al display del cellulare. Gli stalker risultano essere molto spesso ex partner, nel 37,1% dei casi; in secondo luogo vengono citati conoscenti, il 17,4%, e colleghi di lavoro, il 15,9%. Quando invece si pone la domanda in maniera indiretta il numero dei casi di stalking aumenta: il 29,6% del campione ha conosciuto qualcuno che è stato vittima di stalking. Una percentuale rilevante, che si avvicina a una persona su 3 e che è infiammata dai nuovi media, che hanno dato vita a nuove forme del fenomeno.
I cyber attack in Italia.
Le tipologie di attacchi stanno cambiando: l’hacktivism, è diminuito di sei punti percentuali, mentre l’espionage è salito di un punto percentuale e la cyber war è passata dal 5% al 2%. Nel 2015 è esplosa in maniera dirompente in Italia la diffusione di ransomware e cryptoransomware, ovvero la richiesta di riscatto per far rimuovere le limitazioni e avere i dati in chiaro in un dispositivo infettato. Tra le attività criminali, nel 2015 si sono concentrate soprattutto nel settore governativo. Accenture, High Performance Security Report 2016, denuncia che in Italia, ogni mese, un attacco su tre va a buon fine e viene scoperto solo in ritardo. Nel 66% dei casi nel nostro paese addirittura viene scoperta dopo mesi.
La cyber security nelle imprese.
Le potenziali vittime sono sia le istituzioni pubbliche, sia le imprese. Quelle di piccole e medie dimensioni sono le più vulnerabili perché non possono permettersi investimenti nella cyber security. Solo il 19% delle imprese ha maturato la consapevolezza necessaria per avere una visione di lungo periodo sul cyber spazio, la restante parte deve ancora prepararsi sulle informazioni di base. Le minacce più diffuse negli ultimi anno sono state rappresentate da malware (80%), phishing (70%), spam (58%), ransomware (37%) e frodi (37%).
Da notare, che la principale ragione di questi attacchi informatici è proprio la scarsa consapevolezza dei lavoratori sulle buone pratiche informatiche. Seguita, in percentuali minori, dalle cause di distrazione, accesso non sicuro in mobilità ai dato aziendali, o su dispositivi mobili personali. Il 12% delle imprese non ha ancora una figura dedicata alla cyber sicurezza. Forse sarebbe il momento di dedicare più attenzione a questo rischio sempre più alto di insicurezza della rete.