Il governo designato di Fayed al Sarraj ha deliberatamente accusato il generale Haftar di essere responsabile del fallito attentato avvenuto lo scorso sabato a pochi metri dall‘ambasciata italiana a Tripoli. Una notizia che va presa con la dovuta cautela, ma che qui su Ofcs.report avevamo preannunciato soprattutto alla luce delle ultime indagini portate avanti dalle autorità tripoline. L’auto che è saltata in aria con due persone a bordo, secondo le intenzioni degli attentatori, doveva essere lasciata in sosta proprio davanti al palazzo dove svetta la bandiera tricolore. Qualcosa però è andato storto e il piano e fallito. L’intervento dei militari che presidiavano l’ambasciata ha consentito di allontanare l’auto che poi, probabilmente per errati calcoli da parte degli attentatori o per l’instabilità del materiale esplosivo, è saltata in aria con entrambi i passeggeri a bordo a circa 500 metri dall’obiettivo.
Non doveva quindi trattarsi di un attentato kamikaze, ma di un avvertimento alla diplomazia italiana attraverso lo scoppio di un’autobomba all’esterno del palazzo consolare. Un’azione che quindi non dovrebbe essere di matrice jihadista.
Il coinvolgimento diretto di Haftar e delle sue milizie andrebbe comunque verificato con sufficiente cautela. Il sempre più debole governo di Sarraj avrebbe infatti tutto l’interesse di delegittimare il vecchio generale gheddafiano agli occhi della comunità internazionale. Per certo un avvertimento del genere non sarebbe lontanissimo dal modo di agire di Haftar. Negli ultimi giorni i pescherecci italiani che sostano in acque internazionali a largo di Derna e Bengasi (città sotto il pieno controllo del generale) sono stati vittima dei colpi sparati dalle milizie del generale nonostante non avessero sconfinato nel territorio libico e nonostante fossero barche battenti bandiera italiana. Azioni, da parte dell’esercito di Haftar, che sono seguite ai continui avvertimenti che negli ultimi mesi il generale ha lanciato agli indirizzi del governo italiano.
Secondo accreditate fonti provenienti dall’Algeria molto presto la Russia potrebbe decidere di fornire armi ad Haftar. Sarebbe il definitivo scacco-matto per il flebile governo Sarraj. Haftar già adesso controlla con le sue milizie circa il 70% del Paese e un rifornimento di armi da parte della Russia sarebbe non solo un aiuto sul campo da guerra, ma soprattutto il definitivo riconoscimento per il generale per fare finalmente il passo decisivo per prendersi l’intero Paese.
Intanto sul web e sulle tv Haftar viene celebrato come un eroe per aver liberato l’ultimo avamposto dell’Isis a Bengasi nella zona di Ganfuda. Con quest’ulteriore successo il generale si è ingraziato con ancor più forza i cittadini libici, ma soprattutto si è imposto come baluardo nella lotta allo Stato Islamico agli occhi di Usa e Russia.
Intanto Onu e Ue stanno a guardare, forse attendendo segnali dal neo presidente americano Trump che però, interpretando le sue prime mosse, non sembra preoccuparsi del dossier libico. Anzi, il tycoon sembrerebbe assai più preoccupato nello stringere una sorta di patto di non belligeranza con Putin, lasciandogli quindi campo libero in Nord Africa e Medio Oriente per avere poi in cambio un alleato per contrastare la Cina sul fronte asiatico.
Onu e Ue dovranno ben presto decidere se continuare a sostenere Sarraj o cercare di intavolare qualche sorta di trattativa con Haftar. Per l’Italia sarebbe un mezzo fallimento dopo aver appoggiato per oltre un anno la risoluzione dell’Onu in cui si Sarraj veniva riconosciuto come unico soggetto capace di unire la nazione. Un fallimento che dovrà ben presto essere ricalibrato perchè la Libia è distante solo pochi chilometri dalle nostre coste e il nostro Paese sarebbe il primo ad essere travolto non solo dai migranti, ma pure da possibili terroristi e foreign fighter di ritorno. Senza contare il peso specifico dei nostri interessi commerciali nel Paese nord africano che, evidentemente, fanno gola anche a molti altri Stati. Stati amici, magari appartenenti come noi alla Ue in alcuni casi. Ma di fronte al danaro…