La terra ha tremato ancora. E lo ha fatto per quattro volte nella giornata del 18 gennaio: dalle 10:25, la prima scossa avvertita anche nella Capitale, all’ultima delle 14:34. Tutte sopra il quinto grado di magnitudo. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è concorde nell’affermare di non aver mai visto una serie così ravvicinata e intensa di scosse. L’epicentro è stato registrato in nell’area compresa tra Amatrice, Capitignano e Campotosto. E il Centro Italia è di nuovo in ginocchio.
Quel che rimaneva del campanile di Sant’Agostino ad Amatrice, la città già rasa al suolo dal sisma del 24 agosto scorso, ha subito il colpo di grazia. La neve, caduta copiosamente nel Reatino, ha fatto il resto. La struttura già appesantita è venuta giù dopo la prima scossa. A Castel Castagna, in provincia di Teramo, il corpo di un uomo è stato estratto dalle macerie. La struttura, una stalla, è crollata dopo le sollecitazioni dovute al sisma sotto il peso della neve. A Ortolano, ancora nel Teramano, c’è un disperso. L’uomo sarebbe finito sotto una slavina. La provincia di Teramo registra però anche un salvataggio operato dai Vigili del Fuoco. A Castiglione Messer Raimondo una mamma e suo figlio sono stati estratti vivi dalle macerie della loro casa.
Il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi ha dichiarato l’emergenza, che si è aggravata non per il sisma ma per la neve. “L’emergenza non è il terremoto né i danni in zona rossa, bensì – dice Pirozzi – la neve. Abbiamo urgente bisogno di turbine, non bastano gli spazzaneve. Abbiamo frazioni isolate con due metri di neve”.
La neve complica i soccorsi anche nelle Marche. Disperato l’appello del sindaco di Camerino, nel Maceratese. “Siamo totalmente abbandonati a noi stessi” ha detto il primo cittadino dopo aver richiesto l’aiuto dell’esercito senza, a quanto dice, ricevere alcuna risposta.
A Castrogno, in provincia di Teramo, il sindacato di Polizia penitenziaria denuncia la situazione di stallo del carcere. Incomberebbe il pericolo fuga. Molti sono i danni anche all’economia locale già provata dal sisma di stamani. Numerosi sono gli animali finiti sotto le macerie delle stalle crollate sotto il peso della neve.
Le scosse sono state avvertite anche nella Capitale. A Roma sono state evacuate scuole e metropolitane per precauzione. Il servizio ha ripreso ad essere attivo nella tarda mattinata dopo le prime tre scosse che avevano riversato i bambini per strada. Poi la decisione di mandarli a casa, con conseguente paralisi del traffico cittadino.
“Ogni scossa aggrava le condizioni dei nostri concittadini ma aumenta anche la determinazione a star loro vicini e ad aiutarli”. Così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è espresso ad Atene su quanto accaduto nel Centro Italia. Ma la ricostruzione si farà ugualmente, ha garantito l’inquilino del Quirinale. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha fatto sapere di essere in continuo contatto con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, per aggiornamenti. Nel tribunale di Ancona sono stati rinviati tutte le udienze e, in Abruzzo, le Ferrovie dello Stato hanno deciso lo stop dei treni, per verifiche, sulle tratte ferroviarie Terni–Rieti, L’Aquila–Sulmona e Sulmona–Avezzano. La Protezione civile della Marche ha inoltre diramato un’allerta valanghe.
A cura di Enrico Lupino e Eleonora Spadaro