Il presidente del Ciad, nonchè presidente di turno dell’Unione Africana, Idriss Deby, è stato in visita in Europa dove ha potuto incontrare anche la rappresentante della politica Estera dell’Ue Federica Mogherini.
Deby ha, innanzitutto, ribadito l’importanza di sostenere il generale Haftar in Libia, in quanto interlocutore affidabile e vero baluardo libico contro il terrorismo nella zona di Bengasi; questa situazione imporrà sicuramente una scelta di campo all’Ue sul sostegno al governo libico e la riconoscenza, o meno, del Generale come uno dei vincitori sulla lotta al terrorismo.
Ma, in particolare, il presidente Deby avrebbe avuto la possibilità di discutere un argomento interessante rispetto al ruolo del suo Paese nel problema migrazioni: diverse statistiche mostrano che il Ciad non è, sicuramente, uno dei maggiori bacini di partenza dei migranti, benchè sia comunque inserito tra i Paesi che possono beneficiare del cosiddetto “Fondo fiduciario” europeo (Linea di finanziamento dell’Unione Europea che permette, alle diverse Delegazioni dell’UE nei Paesi africani selezionati, di avere un determinato montante da assegnare a un partner d’implementazione che presenti dei progetti capaci di favorire le economie locali, soddisfare i bisogni in modo duraturo, in modo da favorire la permanenza della popolazione nei Paesi d’appartenenza).
Invece, il Ciad è sicuramente “la porta d’entrata” verso la Libia, considerato il vero problema dell’Europa per i migranti clandestini; per cui, visto già il ruolo centrale che il Ciad già ricopre nella crisi del Lago Ciad e la lotta a Boko Haram, potrebbe essere identificato come il Paese “cuscinetto” dove creare un centro di soggiorno temporaneo per assistere i migranti e poi reinviarli nei Paesi d’origine. Questa possibilità, ovviamente, è da studiare con cautela in quanto non c’è sicuramente la volontà di creare un campo rifugiati stabile nè un centro che si trasformi in detentivo prima di rimpatri forzati. Ma l’idea e l’unità d’intenti ci sono, per cui le discussioni potrebbero avanzare in questa direzione.