I matrimoni a Cipro durano tre giorni. Tre giorni di feste e di banchetti in cui i genitori della sposa arrivano ad impegnare la casa per dar da mangiare agli invitati (soldi che poi rientreranno sotto forma di regali). Detto così, sembra una follia, ma la maratona culinaria cui ci sottoponiamo noi italiani durante le feste natalizie non ha nulla da invidiare a quella cipriota. Da nord a sud, che si trovino sulla tavola panettoni o struffoli, si comincia a mangiare il 24 dicembre sera per terminare il 26 successivo. Breve pausa e via verso Capodanno e l’Epifania.
Quest’ultima, che, come noto, tutte le feste porta via, purtroppo non porta via anche i chili di troppo, lasciandoci sulla bilancia ad affogare nelle nostre lacrime di coccodrillo.
Abbiamo chiesto al dottor Stefano Fabi, biologo nutrizionista, come fare per prendersi cura del proprio corpo, dopo gli stravizi natalizi, nella speranza di perdere anche qualche chilo accumulato.
Perché, dopo le feste, sentiamo il bisogno di disintossicarci?
“Sulle nostre tavole, nei periodi di festa, si trovano alimenti ricchi di grassi e di zuccheri. Ciò produce da una parte un affaticamento del tratto gastro-intestinale ed epatico, dall’altra le scorie prodotte durante il processo di glicolisi, cioè la rottura delle molecole di zuccheri e carboidrati, hanno come conseguenza un accumulo di acidi nei tessuti.Dobbiamo quindi preferire quei cibi che facilitano l’eliminazione delle scorie e, allo stesso tempo introdurre alimenti alcalinizzanti che contrastino l’acidosi”.
Quindi cosa dobbiamo mangiare?
“Per quanto riguarda l’eliminazione delle scorie, sicuramente sono da preferire i cereali integrali, le cui fibre aiutano ad eliminare tossine e grassi in eccesso. Stessa funzione svolgono anche frutta e verdura, che, in più, sono anche alimenti alcalinizzanti. Bisogna mangiare almeno 5 porzioni di vegetali al giorno, in particolare diuretici come l’ananas, arancia, kiwi (attenzione alle quantità perché ha anche effetti lassativi).
Antiossidanti, come frutti di bosco, mirtilli, carote, pomodori, aglio, broccoli, aiutano a combattere i radicali liberi. Rimane, poi, una buona abitudine bere almeno 1,5 di acqua al giorno lontano dai pasti, per favorire lo smaltimento delle scorie da parte dei reni”.
Quali sono, invece, i cibi da evitare?
“Sicuramente gli alcolici, i grassi di origine animale, i dolci cremosi e lievitati, i fritti e i formaggi”.
Come dovrebbe essere una giornata tipo?
“Appena alzati: bevanda con acqua tiepida, succo di limone, miele e cannella
Colazione: porridge di avena integrale con acqua o latte di riso + frutta fresca a pezzetti (ananas o mirtilli) + the verde o latte di riso con 3/4 fette biscottate integrali con marmellata senza zucchero
Metà mattino: frutta fresca
Pranzo: riso integrale con verdure oppure gnocchi di patate al pomodoro + verdure
Metà pomeriggio: frutta fresca tipo ananas o arance
Cena: legumi con verdure oppure minestrone di verdure oppure pesce bianco con verdure”.
Per quanto tempo bisogna seguire questo tipo di alimentazione?
“Deve essere effettuata per almeno 3 giorni, fino a quando non compaiono i segni della disintossicazione ovvero urine chiare e feci prive di odori forti. Anche un odore troppo forte del sudore è un indicatore di intossicazione”.
Il cibo non si limita a nutrire, ma a livello psicologico ha una funzione compensativa. Ci suggerisce una piccola trasgressione che possa gratificarci, senza vanificare gli effetti della dieta?
“Diciamo subito che l’appagante ingrassa. Fatta questa doverosa premessa, se si ama il dolce suggerisco una tagliata di frutta a cui si può aggiungere il miele, che stimola il sistema immunitario e in questo periodo è importante, oppure succo d’acero, che ha anche funzioni diuretiche. Volendo si può aggiungere anche della cannella in polvere. Per gli amanti del salato ceci tostati. Si preparano scolando i ceci lessati (vanno bene anche quelli in scatola) e si dispongono sulla leccarda, sopra la carta forno; si salano e si infornano per una ventina di minuti. Poi noci, mandorle, semi di lino e di zucca”.
Detto così può venir voglia di placare la fame con una dozzina di noci e anche più… Ci dia dei limiti.
“Tre noci o sei mandorle. Per quanto riguarda i semi di zucca, se salati, vanno mangiati con moderazione in caso di ipertensione e comunque il sale contribuisce alla ritenzione idrica.
Cosa suggerisce per chi a pranzo mangia fuori casa?
Pasta, se possibile senza glutine, o riso. Gli gnocchi al pomodoro vanno benissimo”.
Ci darebbe una ricetta utile per la nostra dieta?
“Quella di un dolce ipoglicemico (torniamo a ciò che appaga ma non ingrassa).
200 gr. di farina di riso
200 gr. di farina di grano saraceno
2 uova
50 gr. di olio di riso
250 gr. di uvetta
10 gr. di bicarbonato
Acqua quanto basta.
Amalgamare il tutto e disporre in uno stampo per ciambellone. Cuocere in forno a 180° gradi per 30/40 minuti”.
(Ndr il dolce è senza zucchero, non è un errore).